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Scutari, Albania, 22 febbraio 1917 – 12 maggio 1948
Ejëll Deda, nativo di Scutari, dopo la formazione nella sua città e a Roma divenne parroco a Bushat, nei pressi di Scutari. Assistette al martirio di padre Giovanni Fausti e dei suoi compagni il 4 marzo 1946. L’anno successivo venne arrestato e condannato a dieci anni di prigione. Segnato dalle torture subite, morì il 12 maggio 1948. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, insieme a padre Fausti e a coloro che furono uccisi con lui, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.
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Ejëll Deda nacque a Scutari il 22 febbraio 1917. Inizialmente studiò nel collegio dei Frati Minori della sua città, poi passò a compiere il noviziato a Troshan, assumendo il nome religioso di fra Anselmo ed emettendo la professione semplice. Tuttavia, tempo dopo, passò al Pontificio Seminario di Scutari, per diventare sacerdote diocesano; da lì venne quindi inviato al Pontificio Collegio Urbano “De Propaganda Fide” di Roma. Fu ordinato sacerdote il giorno dopo aver compiuto ventisette anni.
Rientrato in patria, venne destinato al villaggio di Bushat, a circa quindici chilometri da Scutari. Ben presto divenne l’asse portante della vita della comunità, amato e apprezzato per il suo carattere amichevole e allegro.
Il 4 marzo 1946 assistette alla fucilazione dei padri gesuiti Giovanni Fausti e Daniel Dajani, del francescano Gjon Shllaku, del seminarista Mark Çuni e dei laici Gjelosh Lulashi e Qerim Sadiku, raccogliendo le loro ultime parole. Chinandosi sui loro cadaveri, mormorò un’ultima preghiera e, nel frattempo, intinse un batuffolo di cotone nel sangue di ciascuno: facevano così anche i primi cristiani con i loro martiri.
Poco più di un anno dopo, fu il suo turno: dopo un processo a porte chiuse, dall’esito già fissato, venne condannato a dieci anni di prigione. La notte lo si sentiva urlare dal dolore, per via delle torture subite. Alla fine venne portato all’ospedale della prigione, dove morì il 12 maggio 1948.
Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, don Ejëll Deda è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016. Dello stesso gruppo fanno parte altri diciannove sacerdoti diocesani e i martiri uccisi il 4 marzo 1946.
Autore: Emilia Flocchini
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