Abbiamo poche notizie di fra Ignazio Castellino. Dal necrologio cappuccino sappiamo che nacque a Villanova Mondovì e i suoi genitori si chiamavano Cristoforo e Anna Maria. Fu novizio a Mondovì (3 settembre 1730), dove professò esattamente l’anno seguente, a circa 18 anni d’età. Ordinato sacerdote, fu missionario in Valsoana (1748) e a Demonte (1749). Ricoprì inoltre la responsabilità di guardiano a Tenda (1755-1758) e fu vicario a Ceva (1758-1761).
Nel giugno 1771, al tempo della Visita Apostolica dell’arcivescovo Rorengo di Rorà, è nel convento di Carrù. In questo convento morì santamente nel 1788. Era un convento importante, con ricca biblioteca, dove tra ‘600 e ‘700 soggiornarono celebri predicatori. Al convento e la chiesa,dedicata a S. Francesco, erano legati i Costa della Trinità che qui avevano un altare privilegiato per la sepoltura dei loro defunti.
In segno di venerazione e gratitudine per le grazie da lui ottenute, la salma di fra Ignazio, dal comune sepolcro venne trasferita nella chiesa parrocchiale e riposta nella Cappella di S. Antonio Abate. Probabilmente, causa le note vicende storiche che sconvolsero la Chiesa a partire dalla fine del XVIII secolo, non si avviò un processo di beatificazione e fra Ignazio cadde lentamente in oblio.
Autore: Daniele Bolognini
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