Sia nel Calendario Romano generale sia nei calendari delle Chiese particolari e degli istituti religiosi, ricorre frequentemente la memoria della beata Vergine Maria. Sono numerosi nei Propri del rito romano i formulari di messe della Madonna; il loro oggetto, unico è identico, - l'opera di Dio in Maria santissima, compiuta in vista di Cristo e della Chiesa -, è celebrato sotto molti e vari aspetti. San Giovanni Paolo II promulgò il Messale della Beata Vergine Maria con formulari liturgici propri relativi ad alcuni titoli mariani. Riportiamo nella presente scheda l'introduzione alla Messa di "Maria Vergine madre del bell'amore".
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Nel Messale Romano (ed. 1962), in vigore fino alla promulgazione del Messale rinnovato secondo le norme del Concilio Vaticano II (ed. 1970), nella sezione intitolata Pro aliquibus locis, alla data 9 maggio (un tempo 31 maggio), si trova una messa della beata Vergine Maria Regina di tutti i santi e Madre del bell'amore (pp. 157-158). L'espressione «madre del puro amore» si trova nel Siracide 24,24 «Io sono la madre del bell'amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza» -, e dal secolo X è usata frequentemente nelle messe in onore della Madonna. La Chiesa, celebrando il mistero e la funzione della beata Vergine Maria, secondo la tradizione sia orientale che occidentale, contempla con gioia la sua bellezza spirituale. La bellezza e lo splendore della santità e della verità di Dio, «fonte dell'eterna bellezza» (cfr Colletta 2) ed anche immagine della bontà e della fedeltà di Cristo, il più bello «tra i figli degli uomini» (Colletta 1; Sal 44 [45], 3). La beata Vergine per tre motivi è detta «bella», cioè amabile e pura: perché, essendo «piena di grazia» (Vangelo, Lc 1, 28) e «arricchita dei doni dello Spirito» (Colletta 3), «è rivestita della gloria del Figlio e adornata di ogni virtù» (Colletta 2); perché nel modo più puro amò appassionatamente Dio, il suo mirabile Figlio e tutti gli uomini, di un amore cioè verginale, sponsale e materno; perché fu splendidamente partecipe del mistero della concezione e della nascita di Cristo, nonché della sua morte e risurrezione (cfr Prefazio), aderendo con la dolcezza e la forza dell'amore in perfetta sintonia al disegno salvifico di Dio. Per celebrare la bellezza spirituale di santa Maria, il formulario usa figure e immagini, bibliche e patristiche, spesso proposte dalla sacra liturgia. Nella Vergine Maria che è «tutta bella» e «senza macchia» (cfr Salmo Responsoriale, Ct 4, 7), si trovano, portate a perfezione, le egregie virtù delle donne dell'Antico Testamento: la bellezza e l'amore della Sposa, del Cantico (cfr Antifona d'ingresso 2, Ct 6,10; Salmo Responsoriale); la bellezza e la saggezza di Giuditta (cfr Antifona alla Comunione 1, Gdt 11, 21); lo splendore e la grazia della Regina, sposa del Re messianico (cfr Antifona alla Comunione 2, Sal 44[45], 3). La «via della bellezza» è il cammino della perfezione cristiana; i fedeli che la percorrono «insieme con Maria» (Orazione sulle offerte) sono aiutati «a progredire nella, via del santo amore» (Orazione dopo la Comunione) e si rivolgono a Dio, «perché ripudiando la turpitudine del peccato (si innamorino) della bellezza incorruttibile» (Colletta 3).
Figlie di Sion,
venite e contemplate la vostra regina
che splende fra gli astri del mattino;
il sole e la luna ammirano la sua bellezza,
in lei si allietano tutti i figli di Dio.
Fonte:
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Messale della Beata Vergine Maria
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