IV sec.
Nobile romano del IV secolo, San Venanzio si distinse per la sua vita ascetica e la conversione precoce, ispirata dall'eremita San Caprasio. Insieme al fratello Onorato, abbracciò una vita di penitenze e preghiera, caratterizzata da un rigore estremo. La sua salute cagionevole lo stroncò durante un viaggio in Grecia alla ricerca di un luogo ideale per la sua ascesi, spegnendosi a Madon nel Peloponneso il 30 maggio. Nonostante la sua breve vita, Venanzio fu venerato come santo fin dal 430 a Lérins, dove i suoi resti furono presumibilmente riportati.
|
San Venanzio di Lérins è un monaco che visse nel IV secolo.
Fratello di Sant’Onorato, si fece conoscere per la sua vita irreprensibile. Nobile di nascita, si ritiene fosse di una famiglia consolare romana stabilitasi nella Gallia.
Venanzio fin da giovane condusse una vita mondana, nella quale cercò di trascinare anche il fratello Onorato.
Ma quando i due giovani, conobbero San Caprasio, eremita presso l’isola di Lérins al largo della Costa Azzurra, subendone il suo fascino, decisero di farsi battezzare nonostante la ferrea opposizione e i timori del padre.
Venanzio si distinse subito nella virtù con le più strenue privazioni. Iniziò grandi penitenze e veglie. Si diede alla preghiera abbandonando l’agiata vita, e qualsiasi compagnia mondana.
I due fratelli per sfuggire alla loro fama s’imbarcarono per la Grecia, con San Caprasio alla ricerca di un luogo deserto adatto alla loro nuova vita ascetica.
Purtroppo Venanzio per la sua salute precaria, gli eccessi ascetici non riuscì a sopportare il viaggio, e colto da un’indelebile malattia si spense in pochi giorni il 30 maggio a Madon nel Peloponneso.
Alla morte di Venanzio anche Onorato e Caprasio ritornarono sui loro passi e si ritirarono a vita eremitica sulle colline sopra Fréjus, nell’entroterra provenzale.
I resti di Venanzio, secondo i Bollandisti vennero stati riportati a Lérin.
In quella città, fin dal 430 Venanzio fu onorato quale Santo insieme a Sant’Onorato.
Il salterio manoscritto di Lérin del 1134, contiene in inno proprio su di lui, ai vespri e anche alle lodi.
Si ritiene, secondo la tradizione di Lérins, che la sua tomba si trovava nel XII secolo nella cappella di Santa Croce, in un oratorio chiamato “il santo dei santi”.
Tutto quello che sappiamo di San Venanzio lo conosciamo attraverso la “Vita” di Sant’Onorato, anche se le menzioni di San Venanzio sono di molto inferiori a quelle del fratello.
La sua festa è stata stabilita al 30 maggio.
Autore: Mauro Bonato
|