Il Beato Ottone da Pola nacque nel 1200 e morì il 14 dicembre del 1241. Visse nel convento di S. Francesco fondato da S. Antonio di Padova che era il suo primo provinciale. Il beato Ottone fu il primo membro di questo convento. Entusiasta della vita francescana, diventa ben presto un devoto successore di S. Francesco. E' importante sapere che nell'anno 1236 Pola venne devastata dalla guerra e così si persero tutti gli scritti su beato Ottone. Oggi si conserva la sua tomba e i documenti ritrovati fuori dal convento.
Così, nell'anno 1245, fra Tommaso da Pavia scrisse l'opera “Dialogus de Vitis Sanctorum Fratrum Minorum” dove descrive la vita del beato. Narra che in particolare si distinse per l'amore verso il prossimo adoperandosi come rappacificatore in situazioni d’incomprensioni e disordini presenti nella città di Pola. In onore della sua bontà la famiglia Castropola fece ergere un'ampia chiesa in pietra squadrata e chiara. Fra Tommaso descrive così tutta la sua santità, la mortificazione del corpo e la sua forte penitenza.
Qui vengono narrati anche i miracoli, e segnalati i nomi dei miracolati, in particolare gli invalidi dalla nascita: una certa Maria cieca, che riacquistò la vista; un giovane cieco dalla nascita; la muta Avinata che riacquistò la parola; monsignor Ivan, un parroco, che riacquistò la funzione della mano da anni ormai prosciugata. Nel libro vengono nominati ancora molti altri miracoli.
Nella chiesa di S. Francesco, dove riposano le spoglie mortali di beato Ottone deposte nel sarcofago dell'altare laterale, il culto e la venerazione continuano in interrotte attraverso i secoli, e ne sono testimonianza le iscrizioni dei segni miracolosi che segnarono la storia.
Autore: Rita Scotti Jurić
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