VI sec.
Nella lista episcopale più antica della diocesi di Viviers, redatta nel decimo secolo, Firmino è collocato al dodicesimo posto dopo Melanio. In alcune liste è stato inserito al tredicesimo posto. In entrambi i casi, prima di lui figura Melanio II menzionato nel 545, e dopo di lui rispettivamente, Sant’Eucherio e sant’Aulo. Si tramanda che Firmino fosse un nobile gallo-romano, che donò alla Chiesa tutti i suoi beni verso la fine del VI secolo.
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La sua esistenza è attestata nella lista episcopale più antica della diocesi, redatta nel decimo secolo, dove il suo nome compare al dodicesimo posto, avvolto nel mistero di un'epoca turbolenta e ricca di cambiamenti.
Le origini della diocesi di Viviers si intrecciano con quelle di Alba Helviorum (l'odierna Alba la Romaine), dove la sede episcopale venne eretta nel IV secolo. Sant'Ianuario (Januarius) è ricordato come protovescovo, ma fu solo con San Venanzio, che partecipò al concilio di Epaon nel 517, che la diocesi acquisì una figura documentata.
In un contesto di invasioni barbariche e sconvolgimenti geopolitici, la sede episcopale venne trasferita a Viviers intorno alla seconda metà del V secolo. La diocesi era suffraganea di Arles, come stabilito da Papa Zosimo e confermato da Leone Magno nel 450, una situazione rimasta immutata fino al XII secolo, quando papa Callisto II la assegnò all'arcidiocesi di Vienne.
San Firmino, nobile gallo-romano, si distinse per la sua generosità, donando alla Chiesa tutti i suoi beni verso la fine del VI secolo. La sua memoria è rimasta viva nella diocesi di Viviers, che celebrava la sua festa il giorno 11 ottobre. Un decreto successivo unificò la commemorazione di San Firmino con quella di altri santi vescovi, Aulo, Eumaco e Longino, fissandola al 29 marzo.
Autore: Franco Dieghi
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