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Santa Maria di Nazaret

Festa: Tempo di Natale

Sia nel Calendario Romano generale sia nei calendari delle Chiese particolari e degli istituti religiosi, ricorre frequentemente la memoria della beata Vergine Maria. Sono numerosi nei Propri del rito romano i formulari di messe della Madonna; il loro oggetto, unico è identico, - l'opera di Dio in Maria santissima, compiuta in vista di Cristo e della Chiesa -, è celebrato sotto molti e vari aspetti. San Giovanni Paolo II promulgò il Messale della Beata Vergine Maria con formulari liturgici propri relativi ad alcuni titoli mariani. Riportiamo nella presente scheda l'introduzione alla Messa di "Santa Maria di Nazaret".



La vita nascosta di Gesù a Nazaret, è un mistero della salvezza e un modello di santa intimità familiare; nella casa di Nazaret il nostro Salvatore, sottomesso a Maria e a Giuseppe (cfr Lc 2, 51) trascorse la maggior parte della sua esistenza terrena. La liturgia romana fa memoria di questo mistero della salvezza la domenica dopo il Natale del Signore, quando celebra la festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Alcune Chiese particolari e alcune famiglie religiose venerano con culto liturgico la Madre di Cristo sotto il titolo di «Santa Maria di Nazaret»; con questa denominazione si intende ricordare soprattutto la funzione che la beata Vergine, durante la permanenza a Nazaret, esplicò nei confronti del Figlio e della sua missione salvifica. Pertanto, in questa messa, che offre una duplice serie di letture, si celebrano: - il mistero dell'Incarnazione del verbo (cfr Prefazio, Colletta) e la sua umiliazione nell'assumere la condizione umana; «quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge» (1 Lettura, Gal 4, 4-7; cfr Colletta), il quale, vero fanciullo, a Nazaret «cresceva in sapienza, età e grazia» (Vangelo 1, Lc 2, 41-52, ed «era sottomesso» ai genitori (cfr Antifona alla Comunione, Lc 2, 51); - la «santa familiarità» della Madre con il Figlio: nella casa di Nazaret la beata Madre «diventa discepola del Cristo», riceve «le primizie del Vangelo» e le «custodisce e medita nell'intimo» (Prefazio); - l'unione verginale di Maria con Giuseppe: essi, uniti «da un vincolo sponsale e verginale» (Prefazio), tutto condividono in una umile vita di preghiera, di silenzio, di fatica (cfr Prefazio), nella gioia (cfr Antifona d'ingresso), nel dolore (cfr Vangelo 2, Mt 2,13-15.19-23), mentre attendono alla educazione di Gesù (cfr Antifona alla Comunione, Lc 2, 51); - Il Regno di Dio, che nella Famiglia di Nazaret e già presente ed opera, e che in terra viene edificato «con il silenzio operoso» (Orazione dopo la Comunione), attraverso la vita dei discepoli nascosta in Cristo (cfr Colletta, Col 3,3).

Rallegrati, Vergine Maria,
letizia dei patriarchi:
all'annunzio dell'angelo
hai accolto nel grembo la gioia del mondo;
da te è germogliato per noi
il pane della vita.


Fonte:
Messale della Beata Vergine Maria

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Aggiunto/modificato il 2017-01-05

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