I persecutori dei cristiani del capoluogo sardo, vennero a sapere che le due giovani native di Uta (Cagliari) fossero cristiane perché ogni giorno le si vedeva recarsi nelle prigioni cagliaritane per recare sollievo e ristoro ai carcerati a causa della medesima fede.
Per questo motivo nel 304 vennero fatte decapitare per ordine del re Barbaro, preside di Sardegna e Corsica.
La memoria si celebra nel loro paese natale nella terza domenica di settembre.
Le reliquie sono custodite in parte presso la chiesa cattedrale di Cagliari, in parte presso la parrocchia di Santa Giusta V. M. di Uta.
Autore: Don Roberto Maccioni
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