Beato Aquilino Rivera Tamargo Sacerdote e martire

Festa: 22 novembre

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Peal de Becerro, Spagna, 4 gennaio 1907 – Almería, Spagna, 22 novembre 1936

Aquilino Rivera Tamargo nacque a Peal del Becerro, in provincia e diocesi di Jaén, il 4 gennaio 1907. Il 15 aprile 1933 fu ordinato sacerdote. Era coadiutore della parrocchia di Huéscar, in provincia di Granada e diocesi di Cadice, quando morì in odio alla fede cattolica il 22 novembre 1936, nel cimitero di Almería. Inserito in un gruppo di 115 martiri della diocesi di Almeria, è stato beatificato ad Aguadulce, presso Almería, il 25 marzo 2017, sotto il pontificato di Papa Francesco.

Nato a Peal de Vicerro, provincia e diocesi di Jaén, il 4 gennaio 1907. Cinque giorni dopo la sua nascita fu battezzato nella chiesa parrocchiale dell'Incarnazione del suo popolo, nelle terre di Jaén. Il canonico Sánchez Cuevas scrisse della sua infanzia: "Famiglia dalle radici cristiane come tante altre dei nostri popoli in quegli anni, lo educarono nella fede che si viveva in famiglia e fluttuava nell'ambiente e, per rafforzarlo, lo portarono a ricevere il sacramento di la Cresima nella sua stessa parrocchia natale con i suoi cinque anni compiuti. "
Trasferita la famiglia a Pozo Alcón, entrata nel 1919 al Seminario di San Idelfonso de Toledo. Lì ha studiato con brillantezza e ammirazione dei suoi superiori, conciliando la sua vita seminaristica con il servizio militare che ha compiuto su Radio Telegrafía e Automobilismo di Madrid. Il 15 aprile 1933, sabato santo, fu ordinato presbitero nella città di Toledo.
Al mese della sua ordinazione fu nominato Coadjutore della Parrocchia di Santa Maria de Huéscar e Coadjutore di San Clemente de Guardal. Il 4 agosto 1936, non potendo resistere al bombardamento repubblicano Huéscar, entrarono i miliziani e iniziò la Persecuzione Religiosa. Il 4 agosto 1936, a 29 anni, fu arrestato insieme al parroco e imprigionato a Baza.
Il presbitero Gallego Fabrega scrisse: "Il 20 agosto nel carcere di Guadix fu posto tra coloro che dovevano essere uccisi quella notte, e con grande forza sacerdotale li incoraggia e confessò, cadendo poi in uno stato di prostrazione e di depressione a causa dello sforzo nervoso sviluppato. Da qui è stato condotto alla prigione di Almería, il 24 agosto e un mese dopo la notte del 23 settembre, dopo aver confessato quanti erano con lui, è stato ucciso sulle tapie del cimitero di Almería. Il suo atteggiamento nei confronti della persecuzione e del martirio è stato di generosa e grata accettazione della volontà del Signore che lo aveva scelto."