† 1241
E' il trentatreesimo vescovo della diocesi di Sisteron, soppressa nel 1801. Niente si conosce circa la diffusione del cristianesimo a Sisteron e sulle origini della diocesi. Si presume che un forte impulso all'evangelizzazione sia avvenuto con l'imperatore Costantino e Il primo vescovo che di certo appartenne alla sede di Sisteron è un certo Giovanni. E’ stato un monaco nell’abbazia cistercense di Thoronet, nella diocesi di Fréjus. Nel 1216 il Beato Radulfo venne nominato vescovo di Sisteron. Morì nel 1241 e fu sepolto nella cattedrale sotto l’altare. Le sue reliquie e i suoi resti furono dispersi dagli Ugonotti nel 1562.
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La figura del Beato Radulfo di Sisteron, trentatreesimo vescovo dell'omonima diocesi soppressa nel 1801, emerge dalle nebbie del Medioevo come un esempio di fede adamantina e dedizione pastorale. La sua storia, seppur avvolta da un alone di mistero per la scarsità di fonti coeve, ci permette di delineare i tratti di un uomo di Chiesa che seppe distinguersi per il suo zelo apostolico e la sua profonda spiritualità.
Le origini e la vita monastica
Le informazioni relative alle origini del Beato Radulfo sono purtroppo lacunose. Non si conosce con certezza né il luogo né la data della sua nascita, né il contesto familiare da cui proveniva. L'unica notizia certa che ci perviene è la sua appartenenza all'abbazia cistercense di Thoronet, situata nella diocesi di Fréjus. All'interno di questa comunità monastica, Radulfo si distinse per la sua devozione e il suo rigore ascetico, assimilando i principi della vita cistercense improntati alla semplicità, alla preghiera e al lavoro manuale.
L'elezione a vescovo di Sisteron
Nel 1216, il Beato Radulfo venne eletto vescovo di Sisteron, succedendo a Bermond d'Anduse. La sua nomina avvenne in un periodo storico complesso, caratterizzato da tensioni religiose e lotte di potere tra il Papato e l'Impero. Nonostante le sfide del tempo, Radulfo si dedicò con tenacia al suo ministero episcopale, guidando la diocesi con saggezza e compassione.
Il ministero episcopale e la fama di santità
Il Beato Radulfo si distinse per la sua sollecitudine verso il clero e il popolo affidatogli. Promosse la riforma della Chiesa locale, in linea con gli indirizzi del Concilio Lateranense IV, e si adoperò per la diffusione del Vangelo e la cura delle anime. La sua fama di santità si diffuse rapidamente, alimentata dalla sua austerità di vita, dalla sua eloquenza e dal suo profondo amore per i poveri e i sofferenti.
La morte e il culto
Il Beato Radulfo morì nel 1241, dopo aver lasciato un segno indelebile nella diocesi di Sisteron. Fu sepolto nella cattedrale sotto l'altare maggiore, dove i fedeli iniziarono a venerarlo come un intercessore presso Dio. Le sue reliquie e i suoi resti andarono purtroppo dispersi nel 1562 a causa delle incursioni degli Ugonotti. Tuttavia, la memoria del Beato Radulfo sopravvisse nei menologi cistercensi, che ne fissarono la ricorrenza liturgica al 14 aprile.
Autore: Franco Dieghi
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