XI-XII sec.
E' un eremita di Windberg che, dopo aver fatto numerosi pellegrinaggi in varie parti della Germania, decise di diventare un eremita a Windberg presso Straubing in Baviera. Sul Beato Guglielmo, viene tramandato che avesse il dono della profezia. Non sappiamo quando nacque, mentre si presume sia morto un 20 aprile all’inizio del XII secolo. Sulla sua tomba è stata costruita una cappella che fu poi consacrata dal vescovo di Ratisbona.
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La figura del Beato Guglielmo di Windberg, eremita vissuto nel XII secolo, si staglia sullo sfondo della storia monastica tedesca con un alone di mistero e devozione. Le informazioni biografiche a lui pervenute sono scarne, frammenti di una vita spesa nella solitudine e nella contemplazione. Tuttavia, la sua fama di santità e il dono della profezia che gli si attribuisce hanno contribuito a renderlo un modello di pietà per i fedeli.
I primi anni e la scelta eremitica
Le notizie relative alla nascita e alla giovinezza del Beato Guglielmo sono avvolte nel silenzio. La tradizione lo identifica come un uomo originario della Germania, che dopo aver compiuto numerosi pellegrinaggi in diverse parti del paese, decise di abbracciare la vita eremitica. La scelta di ritirarsi dal mondo per dedicarsi alla preghiera e alla penitenza era all'epoca piuttosto diffusa, soprattutto tra coloro che aspiravano a un'unione più profonda con Dio.
L'eremo di Windberg e il dono della profezia
Guglielmo scelse come luogo di eremitaggio la località di Windberg, situata presso Straubing in Baviera. Qui, immerso nella quiete della natura e lontano dalle tentazioni del mondo, egli condusse una vita austera e dedita alla contemplazione. La fama della sua santità si diffuse rapidamente, attirando l'ammirazione e la devozione dei fedeli. Al Beato Guglielmo veniva inoltre attribuito il dono della profezia, che accresceva la sua aura di misticismo e venerazione.
Morte e culto
La data precisa della morte del Beato Guglielmo rimane incerta, ma la tradizione la colloca al 20 aprile di un anno imprecisato all'inizio del XII secolo. La sua salma fu inumata presso l'eremo di Windberg, dove ben presto sorse una cappella a lui dedicata, consacrata dal vescovo di Ratisbona. La devozione popolare verso il Beato Guglielmo si consolidò nel corso dei secoli, tanto che i Bollandisti, studiosi agiografi, lo inserirono nel loro Martirologio Romano, fissando la sua commemorazione liturgica proprio nel giorno della sua morte, il 20 aprile.
Autore: Franco Dieghi
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