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Barcellona, Spagna, 17 novembre 1894 – 30 novembre 1936
Vicente (in catalano Vicenç) Queralt Lloret, della Congregazione della Missione (ossia i Padri Vincenziani), impegnato specialmente nelle missioni al popolo e all’apostolato giovanile. Come molti sacerdoti dell’epoca, cercò rifugio, ma venne arrestato in quanto sacerdote. Fu quindi ucciso il 30 novembre 1936, a 42 anni. Posto a capo di un gruppo di 21 tra sacerdoti, suore e laici vincenziani, più cinque sacerdoti della diocesi di Valencia, è stato beatificato con loro e con altri 39 martiri della Famiglia Vincenziana l’11 novembre 2017 a Madrid, sotto il pontificato di papa Francesco.
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Vicente (in catalano Vicenç) Queralt Lloret nacque a Barcellona il 16 novembre 1894. Figlio di Miguel e Dolores, fu battezzato nella parrocchia di San Giovanni Battista a Barcellona il 25 novembre, nove giorni dopo la nascita.
Rimasto orfano, fu accolto con altri tre fratelli dalle Figlie della Carità, quindi conobbe dall’infanzia il carisma vincenziano. Il 24 settembre 1913 entrò a tutti gli effetti nella Congregazione della Missione, mentre divenne sacerdote il 15 marzo 1919, a Lerida.
Nello stesso anno fu inviato al Collegio apostolico e studentato di Bellpuig, vicino Lerida: rimase lì tre anni, nei quali si dedicò all’insegnamento, sia ai futuri confratelli sia ai giovani del luogo, nella scuola serale.
Nel 1922, dopo una breve permanenza nella Casa provincializia, fu destinato a Palma di Maiorca, nelle Baleari. In quella località si diede intensamente alle missioni al popolo, alla predicazione in città e alla direzione di Esercizi spirituali; alimentò anche le associazioni cristiane per la gioventù.
Dal 1933 cominciò a operare nei dintorni di Barcellona, per la pastorale rurale nei piccoli centri della provincia catalana. Dotato di grandi qualità umane, sapeva condurre a Dio i fedeli, particolarmente quelli più giovani: per loro organizzò l’associazione dei Figli di Maria della Medaglia Miracolosa, grosso modo corrispondente all’odierna Gioventù Vincenziana.
Fondò anche la rivista «Ofrena», sulla quale pubblicò opere letterarie e composizioni musicali. La sua attività era radicata nella sua devozione all’Eucaristia e alla Vergine Maria, che davano impulso al suo zelo missionario.
Il 19 luglio 1936, proprio il giorno dell’inizio della guerra civile spagnola, tutti i missionari della sua comunità furono espulsi dalla casa. Il giorno dopo, i miliziani anarchici della FAI diedero fuoco alla casa e alla chiesa adiacente, insieme alla chiesa della Madonna della Medaglia Miracolosa (comunemente detta “La Milagrosa”) e ad altri edifici sacri.
Padre Vicente si rifugiò in casa di alcuni familiari, ma, sentendosi inseguito, cambiò nascondigli varie volte. Alla fine un gruppo di miliziani lo rintracciò in casa di una benefattrice: lo catturarono verso il tramonto e lo fucilarono la notte del 30 novembre 1936. Il suo corpo fu sepolto in una fossa comune e non fu possibile rintracciarlo in seguito.
La causa di padre Vicente è stata compresa in quella di altri 20 tra sacerdoti, suore e laici vincenziani, più cinque sacerdoti della diocesi di Cartagena. Il nulla osta per l’avvio della causa unitaria porta la data del 27 novembre 2003.
L’inchiesta diocesana si è quindi svolta dal 4 marzo 2004 al 6 giugno 2008 nella diocesi di Valencia. Questo perché fu necessario, il 3 dicembre 2003, il trasferimento della competenza del tribunale ecclesiastico dalle diocesi di Barcellona e Cartagena, per i candidati morti nel loro territorio.
Il 1° dicembre 2016 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiarava ufficialmente martiri padre Vicente Queralt Lloret e i suoi 38 compagni, aprendo la via alla loro beatificazione.
Insieme a loro, sono stati beatificati altri 39 tra sacerdoti, fratelli coadiutori e laici vincenziani, capeggiati da padre José María Fernández Sánchez. Il rito è stato celebrato l'11 novembre 2017 dal cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, come inviato del Santo Padre.
Autore: Emilia Flocchini
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