Burhale, Repubblica Democratica del Congo, 1926 - Bukavu, Repubblica Democratica del Congo, 29 ottobre 1996
Il 29 ottobre 1996 per Christophe Munzihirwa, arcivescovo di Bukavu (Repubblica Democratica del Congo), si è compiuto il martirio per l'Africa, attraverso le mani di un gruppo di militari rwandesi. Tre sono stati gli elementi che hanno contraddistinto la sua esistenza: la profezia, lettura della situazione senza compromessi con il potere; la fraternità, vettore di un amore indistinto, senza pregiudizi; il martirio, volontà di rimanere a fianco delle vittime della guerra fino alle estreme conseguenze. "Non c'è che un prezzo da pagare per la libertà - diceva - il prezzo del sangue". La Chiesa grida ancora una volte forte che nessuna logica vale più della persona umana. E' per aver detto forte questa verità che Mons. Munzihirwa è stato ucciso. Al crepuscolo della sua vita, questo vescovo è "diventato popolo" e la sua voce ha smesso di formulare parole per tramutarsi in grido, il grido della gente. E' ormai diventato coscienza e giudizio per ogni uomo e per ogni istituzione. Mons. Munzihirwa rimane un sicuro seme di speranza per la sua terra e la sua gente. Il 16 gennaio 2017 si è aperta la fase diocesana della sua causa di beatificazione, volta a riconoscere ufficialmente il suo presunto martirio in odio alla fede.
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