La figura del Beato Alramo si staglia sullo sfondo del XII secolo, immersa nel rigore e nella spiritualità del monastero benedettino di Niederaltaich. Le prime attestazioni della sua presenza risalgono al 1099, anno in cui il suo nome compare tra i membri della comunità monastica. La sua vita, avvolta nel mistero, si dipana tra le mura del convento, scandita dalla preghiera, dal lavoro manuale e dallo studio. Di lui sappiamo solo che morì l'11 marzo 1123, lasciando un'eredità di profonda devozione e santità.
Nonostante la scarsità di informazioni biografiche, la fama di santità del Beato Alramo si diffuse rapidamente. I cronisti del monastero di Niederaltaich lo annoverarono tra i beati, e numerose prediche devozionali del tempo ne celebravano le virtù e la pietà. La sua memoria rimase viva nei secoli successivi, tanto che alcuni menologi benedettini lo ricordano ancora oggi nel giorno 11 marzo, anniversario della sua morte.
La devozione popolare verso il Beato Alramo si alimentava anche dalla fama di taumaturgo che lo circondava. Numerose testimonianze, tramandate oralmente e poi raccolte in scritti, narravano di miracoli avvenuti per sua intercessione. Fedeli che imploravano la sua protezione ottenevano grazie e guarigioni miracolose, rafforzando la sua reputazione di intercessore presso Dio.
Sebbene il culto ufficiale del Beato Alramo non sia mai stato formalmente riconosciuto, la sua figura continua ad ispirare i fedeli.
Autore: Franco Dieghi
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