Nata a Roma nel luglio 1603, da Virginio Orsini Duca di Bracciano e da Flavia Peretti, nipote di Sisto V, fu educata nel monastero della SS. Concezione di Firenze. Nacque in lei mentre era adolescente la vocazione religiosa, ma dovette sposare Marcantonio Borghese come stabilito dal padre. Il consorte era principe di Sulmona e nipote di Paolo V. Prima del matrimonio Camilla visse alcuni anni alla corte toscana, compagna delle figlie della Granduchessa Cristina. Ascoltava tutti i giorni la messa, si accostava alla Comunione tre volte alla settimanacome ai tempi era permesso. Si occupò dell’educazione del figlioPaolo che avrebbe poi sposato Olimpia Aldobrandini.
Nel 1646 morì il figlio, nel 1650 il marito, così Donna Camilla dovette occuparsi degli affari di casa, distinguendosi per un profondo spirito religioso e una grande attenzione, di fatto innata, verso i poveri. Disprezzò ogni vanità, vestendo con semplicità quasi monastica. Decise inoltre di costruire a Roma un monastero dell’Ordine della SS.ma Annunziata, ritirandosi momentaneamente nel monastero del Corpus Domini. Il “suo” monastero fu inaugurato il 27 aprile 1676 e vi entrò con alcune religiose venute da Genova, dove l’Ordine - detto anche delle “Turchine” o “Celesti” per il colore dell’abito - era nato per volete della beata Vittoria Fornari-Stratta. Le religiose si proponevano di vivere secondo una perfetta imitazione della Vergine Maria.
Camilla ricevette l’abito il 25 marzo 1677, assumendo il nome Maria Vittoria. A sua insaputa venne dispensata da una parte di noviziato. Riferimento spirituale della comunità, fu priora e maestra delle novizie, ebbe carismi straordinari e profetici, prevedendo, tra l’altro, la condanna di Molinos. Ristabilì inoltre la “compagnia” di dame che provvedeva ai malati presso alcuni ospedali. Morì il 14 marzo 1685.
Proposta come "Fulgido esempio di santità nella vita coniugale e monastica, la prima biografia di Madre Maria Vittoria è datata 1717. Si verificarono diverse grazie per sua intercessione e il processo di beatificazione iniziò nel 1746. Nel 1847 furono riesumati i suoi resti mortali.
Il monastero, sorto originariamente nei pressi di S. Maria Maggiore (nell'attuale Via Paolina), fu soppresso nel settembre 1872. Le sue “figlie spirituali” presero in affitto un edificio in Trastevere (Via della Lungara n. 231), poi nel giugno 1880 si trasferirono in Via S. Agata dei Goti per spostarsi nel dicembre 1905 in Via Porta Latina. Finalmente, nel febbraio 1939,le Turchine edificarono l’attuale monastero in Via Portuense. I resti della venerata fondatrice riposano nella chiesa del monastero.
Autore: Daniele Bolognini
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