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Beata Caterina Nai Savini Terziaria domenicana, martire
Festa:
24 maggio
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+ Vigevano, 24 maggio 1516
Nacque verso la fine del 1400 in una famiglia benestante di Gambolò, Vigevano. Fu terziaria domenicana, visse in comunità con altre consorelle a Vigevano, discepola del beato domenicano Matteo Carreri. Ebbe come modello di perfezione spirituale S. Caterina da Siena. Il suo convento sorgeva nell’attuale Castello di Vigevano, comunitariamente seguiva le funzioni liturgiche presso la Chiesa di San Pietro Martire, appena fuori le mura. Un giorno Caterina cadde in estasi, nacque così in lei una grande devozione verso un crocifisso posto proprio nella Chiesa di San Pietro. Sentì poi, più volte, il desiderio di raccogliersi in preghiera davanti a quella croce, si disse persino che trapassasse i muri pur di raggiungerla. Morì a Vigevano il 24 maggio 1516, uccisa da un uomo che voleva rapinarla. Fu sepolta nella medesima chiesa di San Pietro Martire, ove ancora oggi sono custodite le sue spoglie. Il funerale fu seguito da tutti i suoi concittadini in lacrime che fecero ressa attorno alla salma, cercando di baciarla, di tagliare pezzetti del saio e ciocche di capelli. Sulla sua tomba si ottennero grazie e miracoli.
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Caterina Nai Savini nacque a Gambolò, un borgo vicino a Vigevano, verso la fine del XV secolo, in seno a una famiglia agiata. La sua giovinezza fu segnata da una profonda inclinazione verso la fede e la spiritualità, alimentata da una devozione particolare per Santa Caterina da Siena.
Attratta dalla vita consacrata, Caterina abbracciò la vocazione di Terziaria Domenicana, un ramo laicale dell'Ordine Domenicano che coniugava la vita quotidiana con la preghiera e l'impegno apostolico. Si trasferì a Vigevano, dove visse in comunità con altre consorelle presso il convento situato all'interno del Castello.
A Vigevano, Caterina ebbe l'opportunità di frequentare le predicazioni e i consigli spirituali del Beato Matteo Carreri, un frate domenicano rinomato per la sua santità e dottrina. Sotto la sua guida, la sua fede si rafforzò ulteriormente e maturò una profonda dedizione alla preghiera e alla contemplazione.
Un evento particolare segnò la sua vita spirituale: durante un'estasi, Caterina fu rapita da una visione mistica di un Crocifisso posto nella Chiesa di San Pietro Martire, situata appena fuori le mura cittadine. Da quel momento, nacque in lei una devozione intensa verso quel Crocifisso, tanto da desiderare ardentemente di raccogliersi in preghiera davanti ad esso con frequenza. La sua devozione era tale che, secondo alcune testimonianze, si diceva addirittura che fosse in grado di oltrepassare i muri pur di raggiungere la Croce.
La vita terrena di Caterina si concluse tragicamente il 24 maggio 1516, quando fu vittima di un omicidio a Vigevano per mano di un uomo che intendeva rapinarla. La sua morte prematura, avvenuta all'età di circa 30 anni, lasciò un profondo vuoto nella comunità di Vigevano, che la venerava già in vita per la sua santità e la sua carità.
Caterina fu sepolta nella Chiesa di San Pietro Martire, dove ancora oggi riposano le sue spoglie. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggio per fedeli devoti che invocavano la sua intercessione e ottenevano grazie e miracoli.
Nel corso dei secoli, la fama di santità di Caterina si diffuse oltre i confini di Vigevano, e nel 1729 fu introdotta la sua Causa di Beatificazione, che culminò con la sua proclamazione a Beata il 25 novembre 1783 ad opera di Papa Pio VI.
Autore: Franco Dieghi
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