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San Francesco Zhang Rong Vedovo, Terziario francescano e martire
Festa:
9 luglio
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Qizi, Cina, 1860 circa – Taiyuan, Cina, 9 luglio 1900
Francesco Zhang Rong (scritto anche Tchang-Iun o Chang Yüan) nacque a Qizi, nella provincia cinese dello Shanxi, intorno al 1860, in una famiglia di contadini cattolici. Vedovo e Terziario francescano, per gli ultimi dieci anni della sua vita fu al servizio della “Casa di San Pasquale” a Taiyuan, la missione retta dai Frati Minori Osservanti, come portinaio e custode. Era noto per i suoi frequenti digiuni e per la sua vita di preghiera. Quando esplose la rivolta dei Boxer, contrari all’espansione occidentale e alla religione cristiana, ebbe la possibilità di scappare, ma scelse di non abbandonare gli altri fratelli nella fede. Di conseguenza, condivise la prigionia e, il 9 luglio 1900, il martirio insieme agli altri servitori, ai due vescovi residenti, agli altri frati, a cinque seminaristi e a sette suore Francescane Missionarie di Maria. Francesco Zhang Rong e i suoi compagni di martirio furono beatificati il 24 novembre 1946 da papa Pio XII e canonizzati da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000.
Martirologio Romano: Nella città di Taiyuan nella provincia dello Shanxi sempre in Cina, passione dei santi Gregorio Grassi e Francesco Fogolla, vescovi dell’Ordine dei Frati Minori, e ventiquattro compagni, martiri, che durante la persecuzione dei seguaci della setta dei Boxer furono uccisi in odio al nome di Cristo.
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Francesco Zhang Rong (scritto anche Tchang-Iun o Chang Yüan) nacque a Qizi, nella provincia cinese dello Shanxi, intorno al 1860. Era nato in una famiglia di contadini cattolici.
Vedovo e Terziario francescano, per gli ultimi dieci anni della sua vita fu al servizio della “Casa di San Pasquale” a Taiyuan, la missione retta dai Frati Minori Osservanti, come portinaio e custode. Era noto per i suoi frequenti digiuni e per la sua vita di preghiera.
Intanto, in Cina cominciarono a moltiplicarsi azioni di rivolta condotte dai cosiddetti Boxer, contrari all’espansione occidentale e alla religione cristiana. Il 17 giugno 1900 i Boxer distrussero una chiesa protestante, ma presto arrivarono a minacciare anche i cattolici. Il genero di Francesco, Tian Wangcheng, gli diede i mezzi per scappare, ma lui preferì restare insieme ai frati e agli altri membri della missione.
Tuttavia, il 5 luglio, tutti dovettero lasciarla. I Boxer, infatti, li avevano invitati a trasferirsi in un’abitazione più sicura, chiamata “Albergo della pace celeste”: di fatto, era un luogo di prigionia. Vi furono rinchiusi il vicario apostolico dello Shanxi, monsignor Gregorio Maria Grassi, il suo vicario, monsignor Francesco Fogolla, i frati, le sette suore Francescane Missionarie di Maria addette all’orfanotrofio della missione, cinque seminaristi e i domestici.
Verso le quattro del pomeriggio del 9 luglio 1900, gli uomini del viceré fecero irruzione nell’altro padiglione, dov’erano prigionieri alcuni protestanti, uccidendoli. A quel punto, monsignor Grassi invitò tutti a prepararsi alla morte e diede l’ultima assoluzione.
I Boxer giunsero anche da loro e li condussero al palazzo del viceré, dove vennero condannati a morte. Condotti nell’ampio cortile, subirono l’esecuzione a colpi di sciabola e di arma da fuoco.
Francesco Zhang Rong fu beatificato il 24 novembre 1946 da papa Pio XII, insieme ai suoi compagni di martirio. Della stessa causa, quindi beatificati nella stessa occasione, facevano parte altri tre religiosi dei Frati Minori Osservanti: padre Cesidio Giacomantonio, ucciso il 4 luglio 1900 a Hangzhou, monsignor Antonino Fantosati e padre Giuseppe Maria Gambaro, morti tre giorni dopo. La memoria liturgica di tutto il gruppo fu fissata al 9 luglio, giorno della loro nascita al Cielo.
A poco più di cent’anni dal loro martirio, il Papa san Giovanni Paolo II ha autorizzato la fusione delle cause di vari Beati martiri in Cina, inclusi Francesco Zhang Rong e i suoi venticinque compagni, in una sola: il decreto relativo porta la data dell’11 gennaio 2000. Dopo la firma del decreto “de signis”, avvenuta undici giorni dopo, il 22 gennaio, lo stesso Pontefice li ha iscritti fra i Santi il 1° ottobre successivo.
Autore: Emilia Flocchini
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