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Santa Marija Nikolaevna Romanova Granduchessa di Russia e martire

Festa: 17 luglio (Chiese Orientali)

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Peterhof, Russia, 26 giugno 1899 – Ekaterinburg, Russia, 17 luglio 1918

La granduchessa di Russia Maria Nikolaevna Romanov, figlia terzogenita dello zar Nicola II Alexandrovich Romanov e della zarina Alexandra Fedorovna, Maria passò praticamente tutta la vita alla corte russa, in compagnia delle sue sorelle. Da piccola, era la più grassa delle quattro, ed a volte oggetto di scherno da parte delle altre tre. I suoi grandi occhi blu, erano soprannominati “i piattini di Maria”. Divideva la sua stanza con Anastasia, che divenne presto la sua più stretta confidente. Ciononostante, Maria subì negli anni la maggior forza e vitalità della sorella minore, che in parte ne misero la figura in secondo piano. Caratterialmente, Maria era eccezionalmente tranquilla e disciplinata, tanto da risultare fuori dal comune. Negli ultimi anni della sua vita, ebbe frequenti infatuazioni per diversi uomini, tra cui un non meglio identificato giovane ufficiale russo, che ebbe tuttavia occasione di frequentare solo saltuariamente (e con il tacito consenso dei genitori). Come per tutti i Romanov, la sua vita cambiò drasticamente dopo l'abdicazione del padre, cui seguirono la prigionia e la condanna a morte. Il giorno dell’ 80° anniversario del tragico evento si sono celebrati a San Pietroburgo i funerali solenni presso la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. La canonizzazione di Maria e dell’intera famiglia imperiale, non quali veri e propri martiri, bensì annoverati tra “coloro che subirono la Passione”, è avvenuta il 19 ottobre 1981 ad opera della Chiesa Ortodossa Russa all’Estero ed infine il 15 agosto 2000 da parte del Patriarcato di Mosca.



Nacque a Peterhof il 26 giugno 1899 e fu trucidata ad Ekaterinburg il 17 luglio 1918. Nota come Marie e Mashka, era la terza figlia dello Zar Nikolaj II di Russia e della Zarina Aleksandra Fëdorovna.
Marija trascorse tutta la vita alla corte russa, in compagnia delle sue sorelle. Da piccola era la più tonda delle quattro e a volte era oggetto di ironia da parte delle altre tre. I suoi grandi occhi blu erano soprannominati i «piattini di Marija». Divideva la sua stanza con Anastasija, che divenne presto la sua più stretta confidente, ma, essendo quest’ultima più vivace e dominante, visse nella sua ombra.
Tranquilla e disciplinata, da ragazza si invaghì di alcuni giovani, fra cui un non meglio identificato giovane ufficiale russo, che ebbe tuttavia occasione di frequentare solo saltuariamente, con il tacito consenso dei genitori. Come per tutti i Romanov, la sua vita cambiò drasticamente dopo l’abdicazione del padre, cui seguirono gli arresti domiciliari a Carskoe Selo, vicino a Pietrogrado, e in seguito la prigionia in Siberia e infine la morte.
Marija, come le sue sorelle, era particolarmente interessata alla vita delle persone comuni. Durante la sua prigionia a Tobol’sk ed Ekaterinburg, era solita fare domande ai soldati circa la loro famiglia. Amava i bambini e durante la prigionia disse alla sorella minore di voler sposare un soldato russo e di desiderare venti bambini.
Fu uccisa all’età di diciannove anni con tutta la sua famiglia nello scantinato della palazzina Ipat’ev ad Ekaterinburg. L’esecuzione venne eseguita da un commando della Čeka agli ordini del commissario bolscevico Jakov Jurovskij.


Autore:
Cristina Siccardi


Fonte:
Europa Cristiana

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Aggiunto/modificato il 2018-08-05

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