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Celada del Camino, Spagna, 10 settembre 1906– Barcellona, Spagna, 15 febbraio 1937
Eliseo Moradillo García nacque il 10 settembre 1906 a Celada del Camino presso Burgos; fu battezzato il 16 dello stesso mese. Dovette cambiare spesso casa perché suo padre lavorava come cantoniere ferroviario. Poco prima dello scoppio della guerra civile, si trasferì a Barcellona, in cerca di lavoro. Fu quindi ospitato nell’Asilo Duran, l’opera che i religiosi della Congregazione di San Pietro in Vincoli avevano per i giovani operai e per i figli di famiglie disagiate. Quando la guerra esplose e s’inasprì la persecuzione religiosa, poté scappare prima della cacciata dei religiosi, i quali si dispersero in abitazioni di parenti e amici. A quel punto, Eliseo cominciò a fare da tramite tra i vari rifugi dei padri e dei fratelli religiosi. Il 15 febbraio 1937 si trovava a casa del signor Gregorio Díez Blanco, che ospitava tre confratelli della Congregazione: fu arrestato con loro e con la sorella del padrone di casa, Camila. Tutti e sei furono rinchiusi nella “checa” (prigione improvvisata) del monastero di Sant’Elia, poi condotti sulla strada de La Rabassada e assassinati. I loro corpi furono gettati in una fossa comune. Eliseo e i suoi compagni di martirio, inseriti in un gruppo che comprende anche altri religiosi della Congregazione di San Pietro in Vincoli e quattro suore di due congregazioni distinte, sono stati beatificati il 10 novembre 2018 a Barcellona, sotto il pontificato di papa Francesco. La loro memoria liturgica cade il 6 novembre, giorno in cui tutte le diocesi spagnole ricordano i Martiri del XX secolo.
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