Il beato Mainardo era un abate vissuto nel secolo XI. Definito monaco e sacerdote, egli visse, con il consenso del vescovo di Foligno, quale eremita presso la chiesa di San Marco in Vecchi, fino a quando il conte Walter, padre del beato Alberto gli regalò il territorio di Sassovivo.
In alcuni testi si dice che il beato Mainardo prima di Sassovivo era un monaco dell’abbazia di Santa Maria della Stria, in altri che viveva presso la cripta del beato Alano.
A Sassovivo, nelle vicinanze di Foligno alle pendici del monte Serrone, il beato Mainardo, fondò la sua congregazione con la regola benedettina, il monastero di Santa Croce e la sua chiesa, divenendone abate dal 1088 al 1096 anno della sua morte.
Esiste un breve di papa Innocenzo II che elogia il beato Mainardo per la sua attività svolta a favore della Chiesa romana e per la sua fedeltà al Papa in un periodo in cui dilagavano le eresie e gli scismi. Sempre Papa Innocenzo II nell’anno 1138 concede privilegi e protezione all’Abbazia di Sassovivo esentandola da ogni giurisdizione vescovile.
Il beato Mainardo morì il giorno 10 dicembre 1096 e fu sepolto nella chiesa del monastero. In un manoscritto che ci è stato tramandato del tempo di Michele quinto abate del monastero, Mainardo veniva chiamato con il titolo di beato e si indicava il 17 dicembre quale giorno per la sua festa.
Sul beato Mainardo, esiste anche un’immagine che è stata pubblicata nel secolo XVII, dallo stotico folignate L. Iacobilli, nel suo volume “Cronaca della chiesa di S. Croce di Sassovivo.
Autore: Mauro Bonato
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