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Venerabile Josefa Segovia Morón Laica, Prima Direttrice Generale dell’Istituzione Teresiana

Festa: .

Jaén, Spagna, 10 ottobre 1891 – Madrid, Spagna, 29 marzo 1957

Josefa Segovia Morón nacque a Jaén, in Spagna, il 10 ottobre 1891. Studiò per diventare maestra a Granada e poi a Madrid nella Scuola Superiore di Studi del Magistero, dove ottenne il titolo di “Maestra Normale”. Tornata a Jaén nel 1913, conobbe il sacerdote Pedro Poveda Castroverde, che aveva il desiderio di fondare un’Accademia di Santa Teresa di Gesù per studentesse di Magistero: ne divenne la direttrice. Nel 1915 fu nominata Professoressa di Pedagogia della Scuola di Magistero di Jaén e poi, nel 1916, Ispettrice della Scuola di Base nella stessa città e provincia. Nel 1922 chiese un’aspettativa: ormai l’opera di don Poveda aveva preso il nome d’Istituzione Teresiana, con lo scopo di evangelizzare mediante l’educazione e la cultura. Dopo la morte del Fondatore, morto martire durante la persecuzione antireligiosa del 1936 (è stato canonizzato nel 2003), Josefa si occupò di consolidare l’opera. Nel 1947 fu nominata Direttrice a vita. Dopo molti anni spesi per visitare le varie case dell’Istituzione Teresiana e per formarne i membri, la sua fragile salute cedette: morì a Madrid, per i postumi di un’operazione chirurgica, il 29 marzo 1957. Il processo diocesano per la sua causa di beatificazione e canonizzazione si è svolto a Madrid dal 1966 al 1973. Il 19 dicembre 2005 è stato promulgato il Decreto con cui Josefa veniva dichiarata Venerabile. I suoi resti mortali riposano dal 1965 in una piccola cappella accanto all’oratorio della Casa di Spiritualità “Santa Maria” a Los Negrales, vicino Madrid.



«In te è incarnato lo spirito dell’Istituzione Teresiana». Questa solenne dichiarazione del Fondatore, San Pedro Poveda Castroverde, sintetizza la vita della Venerabile Serva di Dio Josefa Segovia Morón, dedicata a far diventare realtà quest’Opera nuova nella Chiesa che, come Associazione internazionale di fedeli, di diritto pontificio, si propone di evangelizzare mediante l’educazione e la cultura.
Josefa nacque a Jaén (Spagna) il 10 ottobre 1891. Da bambina frequentò la scuola delle Suore Serve di Maria Ministre degli Infermi, trasferendosi in seguito a Granada per studiare al Magistero Elementare (1905-1907) e Superiore (1907-1909). Le sue ottime qualifiche, frutto della sua notevole capacità intellettuale, facilitarono il suo accesso alla Scuola di Studi Superiori del Magistero di Madrid, a livello universitario, di recente creazione, aperta alle più moderne correnti della pedagogia scientifica e caratterizzata da un corpo insegnante molto valido e alquanto noto per il suo pluralismo ideologico.
Conclusi a Madrid i due corsi accademici (1911-1913), Josefa Segovia tornò a Jaén per realizzare l’anno di Tirocinio e la Tesi in Pedagogia. Don Pedro Poveda, appena arrivato in questa città con il proposito di fondare un’Accademia di Santa Teresa di Gesù per studentesse di Magistero, gliene offrì la direzione. Durante i due anni in cui rimase a capo di quest’Accademia, andò compenetrandosi con lo spirito della nascente “Opera Teresiana” e intanto ottenne il titolo di “Maestra Normale” nella Scuola di Studi Superiori del Magistero.
Nel 1915 fu nominata Professoressa di Pedagogia della Scuola di Magistero di Jaén e nel 1916, Ispettrice della Scuola di Base nella stessa città e provincia. Ricoprì questo incarico con grande competenza e abnegazione, combattendo con impegno l’analfabetismo e migliorando il livello docente ed educativo delle scuole della sua Zona di Ispezione. Nel 1922 chiese un’aspettativa per dedicarsi completamente al governo dell’Istituzione Teresiana.
Con un programma di fede-scienza e orazione-studio, quest’Opera aveva la finalità di collaborare alla formazione della donna che studia, offrendo nelle sue Accademie un ambiente di solida pietà e di seria preparazione intellettuale, e procurando, mediante la presenza dei suoi membri nella classe docente statale, la promozione umana e cristiana di coloro che frequentavano i centri docenti pubblici. Proponeva lo stile di vita dei primi cristiani e la dottrina spirituale di santa Teresa di Gesù. Articolata in vari gruppi e presente in diversi settori della cultura e della società, l’Istituzione Teresiana era stata approvata a Jaén nel 1917 dall’autorità ecclesiastica e civile.
María Josefa si integrò nel nucleo di quest’Opera con la radicalità di donazione a Gesù Cristo che caratterizza questo genere di impegno. Per desiderio del Fondatore formò parte nel 1917 del primo Direttorio, e nel 1919 fu designata prima Direttrice Generale. In virtù di questa carica, nel 1923 si recò a Roma per sollecitare dal Papa Pio XI l’approvazione della Pia Unione “Institución Teresiana”, approvazione concessa mediante il Breve «Inter frugiferas» dell’11 gennaio 1924.
Governò con competenza e saggezza, pubblicò libri e numerosi articoli nel «Boletín de la Institución Teresiana», partecipò ad Assemblee e Congressi, animò da vicino le diverse attività dell’Opera in Spagna e diede impulso all’inizio dell’attività in Cile e in Italia. Nel 1934 si recò di nuovo a Roma, dove, con riconoscenza ed emozione, ricevette la “Crux pro Ecclesia et Pontifice”.
Con il martirio di san Pedro Poveda il 28 luglio 1936, cominciò per la Venerabile Serva di Dio una tappa nuova, in cui dovette farsi carico dell’Istituzione Teresiana, senza la presenza vicina del Fondatore, e riannodare le attività dopo la devastazione di una dolorosa e prolungata guerra civile. Visse con straordinaria fortezza questi anni difficili ed ebbe come priorità la formazione delle persone, sotto l’aspetto spirituale e quello intellettuale e professionale, unico modo, per lei, di consolidare l’Opera e di offrire alla Chiesa e al mondo un servizio efficace. Per la richiesta dell’Istituzione alla Santa Sede, fu nominata Direttrice a vita nel 1947.
Malgrado le difficoltà di comunicazioni durante e dopo la seconda guerra mondiale, con senso di universalità diede inizio alla presenza dell’Istituzione Teresiana in diversi ambienti e culture, come l’Argentina, l’Uruguay, la Guinea Equatoriale, la Bolivia, il Perù, il Portogallo, l’Inghilterra, le Filippine, il Messico, il Brasile, la Terra Santa, il Venezuela, la Francia, la Repubblica Dominicana, gli Stati Uniti e la Germania. Non poté realizzare il desiderio di andare in Cina e lasciò pianificata la fondazione in Giappone.
Oltre i viaggi compiuti in Europa, nel 1949-1950 visitò cinque paesi dell’America Latina, animando instancabilmente persone e attività. Un singolare significato ebbero per lei i distinti viaggi a Roma e il pellegrinaggio in Terra Santa nel 1955 «cercando il Signore».
Attenta ai progressi scientifici, nel 1954 creò «Eidos. Cuadernos de la Institución Teresiana. Revista de investigación e información cultural». Vicina a coloro che sono maggiormente privi di risorse, stimolò la presenza di membri dell’Istituzione Teresiana in scuole di ambienti disagiati, rurali, e in sobborghi, ebbe cura che nei suoi centri avesse accesso qualunque persona e procurò che le studentesse, specialmente le universitarie, stessero a contatto con i poveri. Attenta sempre alla vita dello spirito, animò tutti alla più alta e autentica santità.
Josefa Segovia fu una donna molto colta, eppure di carattere e modi improntati a semplicità e naturalezza, unite a gentilezza e facilità di comunicazione con ogni genere di persone. Il suo unico desiderio, vissuto in stretta compenetrazione con la Vergine Maria, era quello di essere gradita al Signore. Ebbe straordinaria fede e profonda vita di orazione, grande speranza e tenero amore a Dio e ai fratelli; fu fedele sempre alle persone, ai propri impegni (ed obblighi); dotata di pazienza e abnegazione nei suoi lavori e con un profondo e vero senso di Chiesa. Un’autentica testimone per il laicato di allora e di oggi.
La sua abituale mancanza di salute, che comportava in lei una denutrizione cronica, rese inevitabile un intervento chirurgico, compiuto a Madrid il 25 marzo 1957. A causa della sua estrema debolezza fisica non riuscì a superare la fase postoperatoria e morì il 29, quattro giorni dopo l’intervento. Fu seppellita nel cimitero di San Lorenzo a Madrid, nella stessa tomba dove riposavano i resti mortali di padre Pedro Poveda. Nel 1965 i Servi di Dio furono trasferiti in una piccola cappella accanto all’oratorio della Casa di Spiritualità “Santa Maria” a Los Negrales, vicino Madrid, dove attualmente riposano i resti mortali della Venerabile Serva di Dio Josefa Segovia Morón.
Con grande fama di santità in vita e dopo la morte, si istruì a Madrid la Causa di Canonizzazione (1966-1973), secondo la normativa allora vigente. Poi, dopo il lavoro di una Commissione Storica e l’accurata elaborazione di un “Summarium Additum”, fu riconosciuta nella Congregazione delle Cause dei Santi la Validità del Processo Ordinario Informativo per mezzo del Decreto del 27 gennaio 1995. Preparata la “Positio”, ebbe luogo la discussione, secondo la procedura solita, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 22 giugno 2004 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi, nella sessione Ordinaria del 18 gennaio 2005, riconobbero che la Serva di Dio Josefa Segovia Morón esercitò in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse. Il 19 dicembre 2005 è stato promulgato il Decreto in cui si riconosce che la Venerabile Serva di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù.
Attualmente sono in corso studi sui presunti miracoli attribuiti all’intercessione della Venerabile Serva di Dio.


Autore:
María Encarnación González Rodríguez, Postulatrice

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Aggiunto/modificato il 2019-02-01

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