V sec.
Nella lista dei vescovi della diocesi di Besançon figura al quindicesimo posto, dopo Gelmeisilo. Su di lui esiste una passio leggendaria, composta solo di luoghi comuni che non ci permette di avere alcun dato storico su questo santo vescovo. Nacque in una famiglia romana di Séquanaise in Gallia; entrò nel clero della cattedrale di Saint-Etienne prima di diventare vescovo di Besançon. Visse in prima persona l'invasione dei Vandali ariani guidati dal generale Croco, che a seguito del tradimento di alcuni suoi seguaci, lo arrestò. Una variante della leggenda che lo riguarda dice che aveva chiesto a Croco di risparmiare la popolazione cristiana e di prenderlo in ostaggio. Fu spogliato dei suoi abiti religiosi, picchiato crudelmente e decapitato a Ruffiacum oggi Ruffey-le-Chateau nel Doubs.
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La figura di Sant'Antido (Antidio o Antide) di Besançon, vescovo vissuto nella seconda metà del V secolo, si presenta avvolta in un alone di leggenda e mistero. Le informazioni su di lui sono frammentarie e spesso contraddittorie, rendendo difficile separare la realtà storica dalla tradizione agiografica. Tuttavia, la sua venerazione, attestata fin dall'Alto Medioevo, lo rende un personaggio significativo nel panorama religioso di Besançon e della Gallia.
Secondo le fonti più antiche, Sant'Antido sarebbe nato da una nobile famiglia romana nella regione della Sequanaise in Gallia. Dopo aver ricevuto una solida formazione religiosa, entrò a far parte del clero della cattedrale di Saint-Etienne a Besançon. Le sue doti di pietà e saggezza lo portarono ben presto ad essere eletto vescovo della città, succedendo a Gelmeisilo.
Il suo episcopato coincise con un periodo turbolento, segnato dall'invasione dei Vandali ariani guidati dal temibile generale Croco. Antido, fiero difensore della fede cattolica, si oppose con fermezza alle persecuzioni scatenate dagli invasori. Secondo la tradizione, il vescovo si recò da Croco per implorare la cessazione delle violenze contro la popolazione cristiana, offrendosi come ostaggio in cambio della loro salvezza.
La richiesta di Antido ebbe un esito tragico. Croco, noncurante delle sue suppliche, lo fece arrestare, sottoponendolo a un processo sommario. Spogliato delle sue vesti sacerdotali, Antido fu sottoposto a un brutale flagellazione e infine decapitato a Ruffiacum, l'odierna Ruffey-le-Chateau nel Doubs.
Il martirio di Sant'Antido non tardò a suscitare grande venerazione tra i fedeli di Besançon. Nel luogo del suo supplizio sorse una cappella-oratorio a lui dedicata, meta di pellegrinaggi fin dai tempi antichi. Nel 1042, le sue reliquie furono solennemente trasferite nella chiesa di San Paolo a Besançon, dove ancora oggi riposano.
La festa di Sant'Antido è fissata al 25 giugno nei vari martirologi locali. Egli è considerato patrono di Besançon e della diocesi, venerato come simbolo di coraggio, integrità di fede e amore per il suo popolo.
Autore: Franco Dieghi
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