Pecorara, Piacenza, 24 aprile 1931 – Orta San Giulio, Novara, 21 marzo 2019
Rina Adele Canopi è nata il 24 aprile 1931 a Pecorara, in provincia di Piacenza. Laureata in Lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il 9 luglio 1960 è entrata nel monastero delle Benedettine di Viboldone, nei pressi di San Giuliano Milanese. Il 14 aprile 1961, ha iniziato il noviziato canonico, cambiando nome in suor Anna Maria. Il 30 maggio 1965, infine, ha celebrato la professione solenne. Tre anni dopo è stata nominata maestra delle novizie. Chiamata da monsignor Aldo Dal Monte, appena eletto vescovo di Novara e già suo direttore spirituale, a fondare una nuova comunità monastica, l’11 ottobre 1973 è arrivata con altre monache sull’isola di San Giulio, sul lago d’Orta: è così nato il monastero Mater Ecclesiæ. Badessa per quasi cinquant’anni, madre Anna Maria ha scritto numerosi testi di spiritualità, libri di poesie e articoli per vari periodici. Col declinare delle forze e della salute, ha chiesto alla comunità di eleggere una nuova badessa: a succederle è stata quindi madre Maria Grazia Girolimetto. È morta il 21 marzo 2019, alle 10 del mattino. La sua tomba si trova nel cimitero di San Filiberto a Pella, di fronte all’isola di San Giulio.
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Rina Adele Canopi è nata il 24 aprile 1931 a Pecorara, in provincia di Piacenza. I suoi primi ricordi d’infanzia sono collegati alle celebrazioni natalizie, quando contemplava il presepe e, insieme alla gente semplice del suo paese, si metteva in fila per baciare la statua di Gesù Bambino.
Con la famiglia si è poi trasferita a Montalto Pavese. Ha frequentato le superiori a Pavia, città dove ha abitato anche negli anni successivi e ha lavorato come assistente sociale. In quel periodo si fermava a lungo a pregare a San Pietro in Ciel d’Oro, la chiesa dove sono custodite le spoglie di sant’Agostino e di san Severino Boezio. Il dialogo silenzioso con loro e col Signore si è espresso anche con i colloqui che aveva con don Cesare Angelini, teologo e rettore dell’Almo Collegio Borromeo e col suo direttore spirituale, don Aldo Del Monte.
Dopo la laurea in Lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha continuato in maniera ancora più seria il proprio discernimento. Il direttore spirituale, dunque, avvertendo in lei la vocazione monastica, le ha indicato il monastero delle Benedettine di Viboldone, in provincia di Milano.
Il 9 luglio 1960 ha compiuto il suo ingresso, mentre, il 14 aprile 1961, ha iniziato il noviziato canonico, cambiando nome in suor Anna Maria. Il 30 maggio 1965, infine, ha celebrato la professione solenne. Tre anni dopo è stata nominata maestra delle novizie.
Negli stessi anni è stata chiamata a collaborare alla revisione della nuova traduzione della Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana, ma anche alla preparazione dei nuovi libri liturgici, seguendo i decreti del Concilio Vaticano II.
Nel frattempo, nel gennaio 1972, don Aldo Del Monte era stato eletto vescovo di Novara. Uno dei suoi primi atti è stato quello di chiedere al monastero di Viboldone di dare vita a una nuova comunità monastica.
L’11 ottobre 1973, le prime monache con suor Anna Maria, badessa designata, sono arrivate sull’isola di San Giulio, stabilendosi in quello che fu il palazzo vescovile e che, da allora, divenne il monastero Mater Ecclesiæ, indipendente da Viboldone. Il 9 luglio 1979 la badessa ha ricevuto la solenne benedizione abbaziale, iniziando il proprio incarico.
Nel giro di dieci anni la comunità monastica è cresciuta a tal punto da doversi trasferire nell’ex Seminario, sempre sull’isola di San Giulio. Da essa dipendono anche il priorato Regina Pacis a Saint-Oyen, fondato il 12 ottobre 2002, e quello della Santissima Annunziata di Fossano, dal 10 dicembre 2008, in precedenza monastero cistercense femminile. Altre monache sono state inviate ai monasteri di Sant’Antonio Abate a Ferrara e di San Raimondo a Piacenza.
Madre Anna Maria, col tempo, ha cominciato a scrivere testi di spiritualità, sia sul monachesimo sia di “lectio divina”. Sue sono anche le meditazioni per la Via Crucis al Colosseo del 1993: è stata la prima donna incaricata di comporle.
Nelle sue liriche hanno avuto posto i grandi personaggi della Chiesa, come gli otto Pontefici della sua lunga vita, da Pio XII a Francesco, ma anche i drammi della cronaca, come quello di Annamaria Franzoni, di Erika di Novi Ligure o del piccolo migrante Aylan.
Sono numerosi anche i suoi articoli su vari periodici e riviste, come «Luoghi dell’Infinito» o gli stessi Settimanali della Diocesi di Novara. Tra i suoi ultimi interventi, si segnala la collaborazione all’edizione speciale del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Col venire meno delle forze e della salute, madre Anna Maria ha chiesto alla comunità di eleggere una nuova badessa. Nei monasteri benedettini, quella carica è a vita, salvo appunto in casi come il suo.
Il 9 novembre 2018 è stata eletta madre Maria Grazia Girolimetto, che il 10 febbraio 2019, nella memoria di santa Scolastica, sorella di san Benedetto, ha ricevuto la benedizione abbaziale. In quell’occasione monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, ha definito la badessa emerita «angelo della Chiesa di san Giulio», elogiando ancor prima come si fosse «lasciata guidare dallo Spirito sulle imprevedibili vie del Signore».
Madre Anna Maria è morta alle 10 del 21 marzo 2019, lo stesso giorno in cui si ritiene sia nato al Cielo san Benedetto da Norcia. Le monache del monastero Mater Ecclesiae hanno espresso il loro cordoglio con queste parole, riprese dal sito dei Settimanali della Diocesi di Novara: «Umilmente amando ha totalmente donato se stessa al Signore, cantando le sue lodi in Coro e maternamente prodigandosi per la Comunità monastica e per quanti hanno bussato alla porta del suo Cuore in cerca di luce e di conforto».
I suoi funerali si sono svolti nella basilica di San Giulio, sull’omonima isola. La sua tomba si trova nel cimitero di San Filiberto a Pella, di fronte all’isola di San Giulio; è accanto a quella di monsignor Aldo Dal Monte.
Autore: Emilia Flocchini
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