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Sant’ Irmundo di Jülich Eremita
Festa:
28 gennaio
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IV sec.
Eremita e pastore vissuto nel IV secolo, secondo la tradizione introdusse il cristianesimo nella regione di Jülich. In un'estate torrida e arida, fece scaturire una fonte d'acqua che salvò le persone e gli animali del luogo. Le sue ossa e reliquie, miracolosamente salvate dalla distruzione della chiesa di Mundt nel 1602, sono oggi esposte in una cappella a lui dedicata sull'Hahnerhof, meta di pellegrinaggi da sei secoli.
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Sant’Irmundo di Jülich (Irmonz, o Irmund von Mündt) è un eremita che secondo la tradizione sarebbe stato contemporaneo di San Severino vescovo di Colonia, per cui vissuto nel IV secolo.
Il suo nome deriva dal nome anglo sassone che significa “grande” e “protezione”.
Non abbiamo alcuna certezza sull’epoca in cui visse questo eremita e pastore, nelle nell'Hahnerhof a est del distretto di Titz di Mündt presso Jülich. A lui viene attribuita l’introduzione del cristianesimo in questa regione.
La tradizione racconta che in un’estate estremamente torrida e arida, sant’Irmundo avrebbe fatto scaturire una fonte d’acqua che sarebbe servita per la sopravvivenza delle persone e delle bestie del luogo. La fonte anchor oggi è chiamata St. Irmunds Puzz, ovvero il pozzo di Sant’Irmundo, le cui acque hanno delle importanti virtù curative sia per gli uomini che per gli animali.
Sant’Irmundo dopo la sua morte venne sepolto nella chiesa di Mundt. Anche se nel 1602 a seguito di un’incursione dell’esercito batavo, la chiesa fu distrutta, le sue ossa e le reliquie si salvarono miracolosamente, tanto che ancor oggi sono esposte in una cappella a lui dedicata. Questa cappella è stata costruita sull'Hahnerhof nel 1672, ha un altare barocco e nel corso sei secoli passati era meta di numerosi pellegrinaggi.
Il santo è raffigurato con una veste di eremita con una croce e un bastone in mano, in alcuni casi ha accanto dei bovini.
Sant’Irmundo è venerato come protettore degli animali ed è festeggiato e ricordato nel giorno 28 gennaio.
Autore: Mauro Bonato
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