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San Lazzaro Martire
Festa:
4 maggio
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† 12 aprile 142
Diacono cristiano vissuto nel II secolo sotto l'imperatore Antonino, subì il martirio a Tergeste (l'odierna Trieste) il 12 aprile 142. Nato da genitori cristiani e ordinato diacono in età adulta, Lazzaro era noto per la sua pietà e per la sua dedizione ai poveri. La sua fede incrollabile lo portò a sfidare il decreto di condanna della religione cristiana emanato in quel periodo, e a pronunciare un vibrante discorso contro l'idolatria dinanzi al governatore Pompeo. Nonostante le torture subite, Lazzaro rimase saldo nella sua fede, e fu infine decapitato fuori dalle mura della città. La nobildonna cristiana Eutropia diede degna sepoltura al suo corpo, e le sue reliquie sono oggi custodite nella cattedrale di San Giusto a Trieste. La figura di San Lazzaro, venerato come martire il 4 maggio, è raffigurata in diverse opere d'arte, tra cui il manoscritto seicentesco "Leggendario delle Vite" e la pala dei "Martiri triestini".
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San Lazzaro era un diacono che secondo la “Passio” che lo riguarda, subì il martirio il giorno 12 aprile 142, sotto l’imperatore Antonino.
Lazzaro, nato da genitori cristiani, fu ordinato diacono in età adulta. In alcuni testi si ricorda che egli radunava a casa sua i suoi confratelli e aiutava i poveri attraverso la distribuzione dei suoi beni.
Era ormai vecchia, quando a Tergeste giunse il decreto di condanna della religione cristiana. E proprio in quel luogo, appena si insediò il governatore Pompeo, che era stato informato circa l’attività di Lazzaro gli intimò di comparire davanti a lui nel cuore della notte, chiedendogli di abiurare. Ma lazzaro in quel frangente pronunciò un lungo discorso contro l’idolatria e in favore della fede cristiana.
Pompeo dopo aver fatto fustigare il vecchio, comprendendo che non avrebbe mai abiurato e che non avrebbe potuto sopportare altri tormenti, lo condannò alla decapitazione.
Come stabiliva la legge romana, Lazzaro fu decapitato furi dalle mura della città.
Nella stessa notte una nobildonna cristiana di nome Eutropia, recatasi con i suoi servi nel luogo dove avvenne il martirio, diede degna sepoltura alla salma di Lazzaro.
Attualmente le reliquie di San Lazzaro sono custodite in una cassetta collocata nell’altare della Beata Verdine Addolorata nella cattedrale di San Giusto a Trieste.
L’ultima ricognizione delle reliquie risale all’anno 1986.
L’immagine di San Lazzaro si trova nel manoscritto seicentesco della badessa Eufrasia Bonomo chiamato “Leggendario delle Vite. Martirio dei gloriosi santi e sante di Trieste” e nella pala secentesca dei “Martiri triestini” collocata nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
Nel “Leggendario”, San lazzaro è rappresentato come un vecchio con barba e capelli bianchi, con in mano il turibolo e il libro delle Sacre Scritture.
La festa per San Lazzaro martire ricorre nel giorno 4 maggio.
Autore: Mauro Bonato
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