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Sant’ Esperio di Metz Vescovo
Festa:
22 giugno
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† 23 agosto 542
Nella cronotassi dei vescovi della diocesi di Metz, figura al ventitreesimo posto, dopo Sant’Agatimbero e prima di San Villico. Resse le sorti della diocesi per diciassette anni, dal 525 al 542. Il suo nome appare negli atti del Concilio di Clermont nell’Alvernia a cui partecipò al 535, insieme ai vescovi del reame di Teodeberto o d’Austrasia e nel quale vennero introdotti sedici nuovi canoni. Inoltre si ritiene abbia partecipato alla sepoltura, avvenuta nell’anno 533, di San Teodorico di Mont d’Or, con il re e i vescovi Nizier e Lupo di Soisson. Sant’Esperio alla sua morte, avvenuta il 23 agosto, fu sepolto nell’abbazia di San Clemente.
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Secondo la cronotassi ufficiale dei vescovi di Metz, Sant'Esperio occupa il ventitreesimo posto, succedendo a Sant'Agatimbero e precedendo San Villico. La sua collocazione nella lista deriva dal più antico catalogo dei vescovi della città, redatto intorno al 776 e conservato nel "Sacramentario" di Drogone, vescovo di Metz tra l'823 e l'855.
Le informazioni sulla vita e l'operato di Sant'Esperio sono estremamente frammentarie. La tradizione lo indica alla guida della diocesi per un periodo di diciassette anni, dal 525 al 542. Un lasso di tempo significativo, durante il quale egli dovette affrontare le sfide e le opportunità di un'epoca turbolenta, caratterizzata da profondi mutamenti politici e religiosi.
Un evento documentato che attesta l'attività di Sant'Esperio è la sua partecipazione al Concilio di Clermont nell'Alvernia nel 535. Insieme ai vescovi del regno di Teodeberto o d'Austrasia, egli contribuì all'introduzione di sedici nuovi canoni. Inoltre, si presume che abbia preso parte alla sepoltura di San Teodorico di Mont d'Or nel 533, alla presenza del re e dei vescovi Nizier e Lupo di Soisson.
Sant'Esperio cessò la sua vita terrena il 23 agosto 542. Inizialmente sepolto nell'abbazia di San Clemente, le sue spoglie furono spostate e inumate insieme a quelle di San Vittore I e II, vescovi di Metz, nel 1141. Sebbene la tradizione fissasse la sua festa liturgica al 23 agosto, attualmente viene commemorato il 22 giugno.
Autore: Franco Dieghi
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