Il Servo di Dio Giuseppe Pio Gurruchaga Castuariense nacque il 5 maggio 1881 a Tolosa (Guipúzcoa, Spagna). Nel 1891 entrò nel pre-seminario di Vitoria e concluse gli studi all’Università Pontificia di Zaragoza, dove ottenne la licenza in teologia nel 1904. Fu ordinato sacerdote il 23 dicembre 1905. Inviato come vicario nella parrocchia di Santa María del Juncal di Irún, svolse un intenso e poliedrico ministero come catechista, confessore, predicatore, consigliere dell’Azione Cattolica. Fu socio attivo dell’Adorazione Notturna, Direttore delle “Marie dei tabernacoli” e Consigliere dei “Tarsicios”. Aderì all’Unione Apostolica di Sacerdoti e all’Associazione di Sacerdoti di Maria. Nel suo apostolato sociale si ispirò all’Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, promuovendo e curando la formazione umana, sociale e religiosa dei lavoratori, uomini e donne. A questo scopo, tra il 1913 e il 1919, fondò ad Irún il Sindacato Operario Femminile di Nazareth, quello dei dipendenti, quello dei ferrovieri, una Cassa Sociale e il Sindacato Agricolo Cattolico. Nel 1916 il Vescovo di Vitoria lo nominò assistente dei sindacati e, nel 1921, divenne Presidente della Cassa Rurale Cattolica in Irún. Fu chiamato padre degli operai per l’aiuto nei momenti conflittuali e la predicazione della giustizia sociale, ispirata ai principi cristiani. Nel 1918, insieme ad alcune giovani donne, organizzò l’associazione delle “Figlie dell’Unione Apostolica”, con lo scopo di vivere e promuovere la spiritualità eucaristica e sacerdotale, collaborando attivamente nelle opere parrocchiali, attraverso la catechesi, le scuole, la formazione dei ministranti e quanto riguarda la liturgia. Il Regolamento fu approvato nel 1926 dal Vescovo di Vitoria. Nel 1927 iniziò la vita in comunità nella Casa Madre di Irún. Nel 1966 ricevette il Nihil obstat per la erezione dell’Opera in Congregazione religiosa di Diritto Diocesano. Il Servo di Dio decise di cambiare il nome in Auxiliares Parroquiales de Cristo Sacerdote. Alla intensa attività di fondatore il Servo di Dio aggiunse una vasta azione apostolica in svariati campi: fu Presidente della Lega Eucaristica e dei Sacerdoti Adoratori; nonché promotore del movimento liturgico in Spagna, valorizzando le sue capacità musicali, l’arte e il grande amore per la liturgia che trasmise anche alle sue religiose. Promosse nelle parrocchie la musica sacra e la partecipazione attiva dei fedeli alle celebrazioni liturgiche attraverso i messali bilingue e le omelie quotidiane; propose numerose conferenze e predicazioni a sacerdoti, seminaristi e religiose, alimentando la devozione eucaristica. Sviluppò il suo impegno missionario operando a favore delle vocazioni autoctone nei Paesi di missione. Promosse le Pontificie Opere Missionarie fondando ad Irún l’Opera della Propagazione della Fede, l’Opera della Santa Infanzia e l’Opera Missionaria di San Pietro per il Clero Indigeno di cui venne nominato Direttore nazionale per sette anni, con residenza a Madrid. Dal 22 al 29 settembre 1929 organizzò il Primo Congresso Nazionale delle Missioni in Barcellona. Oltre l’attività intellettuale e pastorale, praticò il lavoro manuale, in un laboratorio di falegnameria, dove fabbricava banchi e oggetti utili alla comunità. Nel 1951 si incardinò nella nuova diocesi di San Sebastián e, nominato decano della cattedrale di Bilbao, trasferendosi in questa città, ricoprì diverse responsabilità diocesane, fra cui Amministratore Apostolico. La sua dedicazione principale fu l’assistenza e la formazione nell’Istituto religioso da lui fondato. Morì a Bilbao (Spagna) il 22 maggio 1967.
Il Servo di Dio fu un uomo di notevoli doti spirituali. La fede fu una virtù centrale nella sua vita. Viveva alla presenza divina con intima confidenza nel Signore e lo mostrava in ogni atteggiamento, specialmente nella preghiera. Per intrattenersi a lungo in orazione, fin dalla giovinezza, si alzava prima dell’alba. Aveva un legame speciale con l’Eucaristia, celebrata e adorata, che chiamava “respiro dell’anima”. Nell’instancabile esercizio del ministero pastorale, manifestò in grado eroico la carità verso il prossimo. Trascorreva molto tempo in confessionale, si dedicava ai malati e ai poveri, fondò le mense per i bambini poveri, faceva penitenza per i peccatori, trattava le Suore con semplicità e amorevolezza, preoccupandosi che non mancasse loro alcunché a livello spirituale e materiale. L’esercizio della virtù della speranza lo rese un operatore di pace, anche nelle inevitabili difficoltà della vita. Il Servo di Dio fu un sacerdote totalmente immerso in Dio, dedito al proprio ministero, impegnato nella vita spirituale e in un apostolato senza frontiere. Dotato di acuta intelligenza, avvertì i segni dei tempi, ai quali cercò di rispondere in comunione con la Chiesa. Si impegnò in un fecondo apostolato, promuovendo alcune associazioni laicali come l’Azione Cattolica e l’Adorazione notturna. Si adoperò per la promozione umana e cristiana dei lavoratori e per la tutela dei loro diritti, partecipando anche alla fondazione di sindacati cattolici.
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