Durante il giubileo del 1700, grazie alla presenza a Roma di vari personaggi, si verificarono le condizioni perché giungesse a Barbarasco (MS) il corpo di san Quirico, prelevato dal cimitero di san Lorenzo e autenticato dal cardinale vicario Gaspare di Carpegna il 24 settembre dello stesso anno. Durante la sua visita giubilare, don Riccardo Spadoni, fratello di Silvio, priore della confraternita del SS.mo Sacramento di Barbarasco, “chiese in gratia all’Ill.ma Sig. Marchesa Lucretia Rinuccini Corsini di Firenze, che all’hora dimorava in Roma per l’Anno Santo, una Reliquia di qualche Santo per portare a Barbarasco sua Patria. Al che detta Signora con ogni bontà mostrosi pronta a procurare l’Ossa sacre di S. Quirico Martire, come Titolare della Parochiale di detto luogo di Barbarasco, come infatti ottenne e donò, ad intercessione del detto Spadoni, tutto il Sacro Corpo del Santo Martire San Quirico in una bellissima Cassa riposto alla Venerabile Compagnia del Santissimo Sacramento erretta nella Parochiale di detto luogo, e tutto a proprie spese di detta Signora fino a Livorno”. Da questa cronaca, posta in apertura di un libro di amministrazione per il mantenimento del culto dell’insigne reliquia ora all’Archivio Storico Dicoesano di Aulla, si evince che essa fu estratta per l’interessamento di Lucrezia Rinuccini, moglie di Filippo Corsini, alla cui giurisdizione apparteneva il territorio di Barbarasco. Egli era discendente di una grande famiglia fiorentina che vantava un santo da poco canonizzato, sant’Andrea Corsini, carmelitano e vescovo di Fiesole. Inoltre, il fratello Lorenzo era tesoriere generale della Reverenda Camera Apostolica e diventerà papa nel 1730 con il nome di Clemente XII. Appresa la notizia, a Barbarasco vennero eseguiti i lavori per accogliere la reliquia nella chiesa parrocchiale con la realizzazione di un nuovo altare maggiore disegnato dal maestro Gasparino e realizzato a Carrara da Andrea Vaccà, altare che fu poi montato in loco da altri due maestri. Finalmente, il 10 luglio 1701, la reliquia fu accolta con grande solennità a Barbarasco con una processione di traslazione dall’oratorio di san Lorenzo della famiglia Spadoni alla chiesa parrocchiale. La cassa fu chiusa con tre chiavi: una consegnata al parroco, un’altra al podestà e una al priore della confraternita. La festa fu legata a quella del santo titolare della chiesa il 15 luglio e la processione stabilita per la domenica sccessiva. Anche nei vari rifacimenti della chiesa parrocchiale o dell’urna, il corpo di san Quirico fu traslato con la dovuta cura e, in occasione dei passaggi di diocesi (Sarzana, Massa e Massa Carrara-Pontremoli), puntualmente avvennero altre ricognizioni che menzionano, accanto alle ossa, la presenza del vaso di sangue, elemento necessario per identificare come martire un corpo al momento del ritrovamento nei cimiteri sotterranei di Roma. Tutt’oggi, il corpo di san Quirico si trova sotto l’altar maggiore dal quale, attraverso l’apposita apertura ellittica del paliotto marmoreo, è visibile la preziosa urna vetrata che lo contiene.
Autore: Don Emanuele Borserini
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