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Nell'edizione del Martirologio Romano pubblicata nel 1956, figura alla data 11 marzo un santo confessore di nome Costantino, del quale semplicemente si specifica fosse di Cartagine. Il suo nome era stato introdotto nel Martirologio dal Card. Cesare Baronio sull'autorità del Molano. A giudizio della Bibliotheca Sanctorum nulla si sa circa questo santo. Il nuovo Martirologio Romano pubblicato da San Giovanni Paolo II pone nella medesima data al suo posto un santo omonimo, che fu "re, discepolo di san Colomba e martire" in Scozia.
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Il Martirologio Romano, nella sua edizione del 1956 sotto Papa Pio XII, menziona la sua esistenza, specificando solo la sua origine cartaginese e la sua qualifica di Confessore. Il Cardinale Cesare Baronio, nel XVI secolo, aveva incluso il suo nome nel Martirologio, basandosi sull'autorità del teologo belga Guglielmo Molano. Tuttavia, la Bibliotheca Sanctorum, edita da Città Nuova, non fornisce ulteriori informazioni su questo santo, evidenziando l'assenza di dettagli certi sulla sua vita e le sue gesta.
Il nuovo Martirologio Romano, promulgato da San Giovanni Paolo II all'inizio del Terzo Millennio, sostituisce la figura di San Costantino di Cartagine con un omonimo santo scozzese, venerato come re, discepolo di San Colomba e martire.
Alla luce di queste informazioni, la figura di San Costantino di Cartagine rimane avvolta nel mistero. La sua esistenza è attestata, ma la sua storia e il suo ruolo nella Chiesa primitiva sono sconosciuti. La sua memoria liturgica, pur se presente in alcuni calendari, rimane incerta e priva di dettagli significativi.
Autore: Franco Dieghi
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