Chengchuan,Cina, 1° novembre 1919 - 25 marzo 2020
È stato vescovo non ufficiale dal 1983 al 2005. Dal 1958 al 1969 ha subito i lavori forzati per non piegarsi all’Associazione patriottica. Dal 1969 al 1979 ha lavorato come operaio in un deposito di acqua. Ha tradotto il Messale romano in lingua mongola, ma non ha ricevuto l’approvazione perché in Vaticano nessuno conosceva la lingua mongola.
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Mons. Giuseppe Ma Zhongmu Tegusbeleg, unico vescovo di etnia mongola, è morto il 25 marzo 2020 all’età di 101 anni. Mons. Ma era vescovo non ufficiale, non riconosciuto dallo Stato cinese, che lo considerava solo un semplice sacerdote. Per la Santa Sede egli è stato vescovo di Ningxia, una diocesi che abbraccia parte della regione autonoma di Ningxia, parte dello Shaanxi settentrionale e parte del nord della Mongolia interna.
Mons. Ma si era ritirato nel 2005 e viveva come pastore della parrocchia di Chengchuan (Mongolia interna), suo paese natale.
I dati diffusi dalla sua diocesi sono scarni. Egli è nato a Chengchuan il primo novembre 1919; ha studiato teologia a Datong (Shanxi) ed è stato ordinato sacerdote il 31 luglio 1947. Dopo alcuni anni di studio all’università cattolica Fu Ren (allora a Pechino), ha svolto il suo ministero sacerdotale a Zhongwei e a Hohhot. Nel 1958, per essersi rifiutato ad appartenere all’Associazione patriottica, è stato condannato ai lavori forzati e bollato come “contro-rivoluzionario”. Liberato nel 1969, è ritornato al suo paese natale, dove ha lavorato come operaio ad un impianto di conservazione dell’acqua. Riabilitato nel 1979, nell’80 è ritornato al suo ministero. L’8 novembre 1983 è stato consacrato vescovo non ufficiale di Ningxia, ritirandosi nel 2005.
Secondo il necrologio della sua diocesi, mons. Ma era riuscito a tradurre il Messale romano in lingua mongola e lo aveva presentato al Vaticano per l’approvazione. Ma purtroppo “nessuno in Vaticano conosceva la lingua mongola” e la traduzione non ha avuto l’approvazione.
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