Margherita Trucco nacque il 13 marzo 1579 a Monreale da Manno o Ermanno e da Geronima Testavirdi.
Il giorno seguente viene battezzata nella Cattedrale di Monreale dal Canonico Don Tommaso Lamanna, e i suoi padrini sono Francesca e Margherita Barone.
La sua è una famiglia dalle salde tradizioni religiose e sociali, dove tutti i figli vengono educati alla vita cristiana.
Nell’unica biografia sulla serva di Dio, si tramanda che Margherita, il giorno 5 febbraio del 1589 partecipando alla Messa nella Chiesa del SS. Salvatore, vestita in modo elegante, ebbe un segno divino dal cielo che la invitava a rinunziare alle vanità del mondo.
E proprio dopo questa esperienza, alcuni anni dopo, Margherita
decise di fare il voto di povertà con il proposito di consacrarsi interamente al Signore. Sceglie l’abito di San Domenico per diventare Terziaria domenicana, e aiutata dal Rettore dei Padri Gesuiti, fece la pubblica professione in Palermo nella Chiesa di San Domenico, e prende in religione il nome di Suor Maria.
In tutte le prove della vita in cui è sottoposta, suor Margherita afferma che il Signore è la sua consolazione.
Impara a leggere e a scrivere per poter recitare e celebrare la “liturgia delle Ore” secondo il rito Domenicano.
Nella sua biografia si racconta che un venerdì mentre è raccolta in preghiera sente una voce che le dice “non sarà possibile che tu possa entrare nella gloria del Paradiso, se prima nel corso della tua vita non abbia portato e alla tua morte lasciato qui, la tua croce fra le altre di coloro che hanno seguito Gesù Cristo Crocifisso”.
Alla luce di questa rivelazione Suor Maria decide compiere delle grandi penitenze perché solo passando per la dolorosa prova sa di uscire confortata nella sua fede e rinvigorita nella sua vita di terziaria.
Innamorata della Santa Eucaristia, suor Maria diventa un esempio di come si deve partecipare con devozione al sacramento, sia nella chiesa Cattedrale che in quella del Collegio, e talvolta anche in quella del Carmine o in quella dei Cappuccini.
Nel 1605 è colpita da una grave malattia causata dalle sue austere penitenze. Dopo aver ricevuta l’unzione dei malati all’epoca il Viatico, per mano dell’Arcivescovo di Monreale il Cardinale, Ludovico Torres II, all’alba del 15 luglio 1605 morì, all’età di soli ventisei anni.
Nel testo biografico si ricorda così qual momento: “Sr. Maria Trucco, passa da questo mondo al Padre lasciando un luminoso esempio di vita cristiana e di santità”.
Giuseppe Fiorenza nella sua opera sulla Serva di Dio, Maria Trucco, edita nel 1897, la definisce “il giglio più bello del patriziato, monrealese, la cui luce risplende avviva e consola” e nella parrocchia di Santa Rosalia di Montelepre la si ricorda così: “Serva di Dio Maria Trucco, terziaria domenicana, sposa fedele.
Autore: Mauro Bonato
|