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V-VI sec.
San Sinchell viene associato con Cell Achaid, vicino a Tullamore nella contea di Offlay, è un abate e forse vescovo vissuto tra il V e VI secolo. Nelle antiche fonti viene chiamato generalmente san Sen vescovo, definito l’anziano, invocato con un omonimo detto il giovane, in una litania irlandese di santi pellegrini composta intorno all’800. Recentemente è stato identificato come il figlio di Cennannan o Cenandan mac Macha, in cui negli annali viene riportato il 549 quale anno della sua morte. San Sinchell in alcuni martirologi viene ricordato come discepolo di San Patrizio che a Killegh fondò una scuola e un monastero, prima del 549. L’abbazia divenne dopo il 1100 un priorato dei canonici regolari agostiniani e nel secolo sedicesimo una chiesa parrocchiale.
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Tra le figure enigmatiche che costellano il panorama agiografico irlandese, spicca quella di San Sinchell (Sen o Sincheal), abate e forse vescovo vissuto tra il V e il VI secolo. Associato a Cell Achaid, l'odierna Killeigh, la sua esistenza emerge dalle brume del tempo, avvolta in un alone di incertezza che alimenta la nostra fascinazione.
Le antiche fonti lo nominano come San Sen vescovo, appellativo che lo distingue da un omonimo "giovane" menzionato in una litania di santi pellegrini dell'VIII secolo. La sua identificazione con il figlio di Cennannan o Cenandan mac Macha, la cui morte è annotata negli annali al 549, offre un barlume di concretezza alla sua biografia altrimenti sfuggente.
La tradizione lo vuole discepolo di San Patrizio, il santo patrono d'Irlanda, che a Killeigh fondò una scuola e un monastero prima del 549. L'abbazia, fiorente sotto la guida di San Sinchell, si stima ospitasse fino a centocinquanta monaci, testimoniando il fervore religioso e l'influenza del suo abate.
Dopo il 1100, l'antico complesso monastico divenne un priorato dei canonici regolari agostiniani, per poi assumere la funzione di chiesa parrocchiale nel XVI secolo. La memoria di San Sinchell, celebrata il 26 marzo, riecheggia nella liturgia e nella tradizione locale, preservando il ricordo di un uomo di fede che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa irlandese.
Autore: Franco Dieghi
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