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Martin Lutero

Festa: Chiese della Riforma

Eisleben, Germania, 10 novembre 1483 - 18 febbraio 1546


Martin Lutero nacque nel 1483 ad Eisleben, nella Sassonia, e fu educato alla scuola cattedrale di Magdeburgo e all'università di Erfurt. Divenuto monaco agostiniano, ricevette l'ordinazione presbiterale nel 1507, e divenne lettore all'università di Wittenberg.
Eletto superiore provinciale del suo Ordine, Lutero ebbe il compito di vigilare su di una dozzina di comunità agostiniane, e in tale veste si trovò sempre più a disagio di fronte alle deviazioni dal vangelo che si manifestavano un po' ovunque nella chiesa del suo tempo. Disgustato in particolare dal deplorevole commercio delle indulgenze, egli giunse gradatamente ad annunciare la dottrina a suo avviso centrale della fede cristiana, vale a dire la giustificazione del credente mediante la fede e non attraverso le opere. Trovando sostegno nella teologia delle lettere dell'apostolo Paolo e nel pensiero di Agostino, Lutero contestò pubblicamente, nel 1517, certe deviazioni ormai diffuse nella prassi ecclesiale del suo tempo, appendendo un elenco di 95 tesi alla porta della chiesa di Wittenberg. Sulla scia di altri riformatori che nei secoli precedenti avevano lottato per salvare il cuore del vangelo, pagando talora con la morte la loro ostinazione, Lutero dava di fatto inizio alla Riforma protestante. Egli non immaginava certo, in quel 31 ottobre del 1517, di dare vita nel giro di pochi anni a comunità ecclesiali separate dalla chiesa di Roma; le vicende storiche tuttavia fecero sì che si giungesse in breve tempo a una rottura insanabile tra cattolici e protestanti, che si definì progressivamente su diversi presupposti fondamentali della fede. Tale rottura che avrebbe iniziato a ricucirsi solamente nel XX secolo. La Riforma si diffuse rapidamente in una larga parte dell'Europa. Martin Lutero morì nel 1546, dopo aver influenzato in modo profondo il rinnovamento della chiesa, sia di quella protestante sia di quella cattolica, salvaguardando in un momento cruciale della storia il primato della fede e della Parola contenuta nelle sante Scritture rispetto a qualsiasi insegnamento, frutto unicamente della ricerca religiosa dell'uomo.


Predicano una dottrina non cristiana quelli che insegnano che a coloro che redimeranno anime o compreranno lettere confessionali non sia necessaria la contrizione.
- Qualunque cristiano veramente pentito ha la remissione plenaria dalla pena e dalla colpa che gli è dovuta, anche senza lettere di indulgenza.
- La remissione e la partecipazione del papa non è affatto da disprezzarsi, perché essa è la dichiarazione della divina remissione.
- Si deve insegnare ai cristiani che non è intenzione del papa che l'acquisto delle indulgenze sia in alcun modo da mettere alla pari con le opere di misericordia.
- Si deve insegnare ai cristiani che chi dà al povero o fa un prestito al bisognoso, fa meglio che se comprasse indulgenze.
- Si deve insegnare ai cristiani che colui che vede un povero, e trascuratolo dà il suo denaro per le indulgenze, non s'acquista le indulgenze del papa, ma l'indignazione di Dio.
- Si deve insegnare ai cristiani che, se il papa conoscesse le estorsioni dei predicatori di indulgenze, preferirebbe che la basilica di San Pietro andasse in cenere, piuttosto che fosse edificata con la pelle, la carne e le ossa delle sue pecore.
- È certamente intenzione del papa che, se le indulgenze, che sono una cosa minima, sono solennizzate con una sola campana, una sola processione, una sola cerimonia, il vangelo, che è la cosa più grande, sia predicato con cento campane, cento processioni, cento cerimonie.
- Chi parla contro la verità dei perdoni apostolici, sia anatema e maledetto.
Ma chi si oppone alla frenesia e alla licenza del parlare del predicatore di indulgenze, sia benedetto.
- Dire che la croce con le insegne papali eretta solennemente equivalga alla croce di Cristo, è bestemmia.

(Martin Lutero, Tesi sulle indulgenze 35, 36, 38, 42, 43, 45, 50, 55, 71, 72 e 79)


Fonte:
www.monasterodibose.it

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Aggiunto/modificato il 2020-04-23

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