Il martire Aleksandr Ivanovich Solov’ev nasce il 5 agosto 1893 nel villaggio Bogorodskoe, governatorato di Mosca. Studia nel seminario teologico di Mosca, sposa Zoja figlia di un sacerdote, il 30 agosto 1921 è ordinato sacerdote e destinato alla chiesa della Trasfigurazione nel villaggio Sljadnevo, provincia di Mosca dove rimane fino al giorno del suo arresto.
Le condizioni economiche della famiglia di padre Aleksandr sono di estrema povertà. Spesso manca il pane, soprattutto negli anni di carestia del 1933 – 1934. I cinque figli del sacerdote non hanno il diritto di usufruire della mensa scolastica e la mamma Zoja ogni sera si reca dai due accattoni del villaggio per comperare i rimansugli di pane loro avanzato. Quando nel 1935 il pane riappare nelle botteghe i bambini sono costretti a fare lunghe ore di coda che iniziano fin dalla notte.
Nel 1936 i comunisti chiudono la chiesa. Padre Aleksandr, sostenuto dai parrocchiani insiste presso le autorità del villaggio perché la chiesa venga riaperta ciò che miracolosamente avviene agli inizi del 1937, proprio nell’anno in cui venivano chiuse e profanate il maggior numero di chiese sia cattoliche che ortodosse.
Alle 12 di notte del 9 ottobre 1937 padre Alkesandr viene arrestato. Siccome in casa c’è un solo paia di scarpe che in quel momento usava il figlio maggiore assente, i gendarmi devono aspettare il ritorno del figlio che passa le scarpe al padre. Padre Aleksandr viene rinchiuso nella prigione di Volokolamsk e quindi trasferito a Mosca per essere sottoposto al giudizio della Trojka che in un ora riesce a condannare a morte anche cento imputati.
Il 3 novembre 1937 padre Alekssandr Solov’ev è condannato alla pena capitale e il 5 novembre 1937 è fucilato nel poligono di Butovo e sepolto in fossa comune.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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