Il martire Aleksandr Vershinskij nasce il 6 marzo 1873 nel villaggio Kunganovo, governatorato di Tver’. Nel 1897 termina gli studi all’accademia teologica di Tver’, sposa Elikonida, il 6 febbraio 1900 viene ordinato sacerdote e destinato alla chiesa di S. Elia nella città di Torzhk nella quale presta servizio fino al 1927 quando i comunisti fanno chiudere la chiesa. Nel 1901 muore il suocero padre Michail Nikol’skij che lascia alle cure di padre Aleksandr sei figli (dei tredici che aveva avuto). Padre Aleksandr ha tre figli, due femmine e il maschio Nikolaj che morirà in guerra nel 1918. Dopo la chiusura della chiesa di S. Elia padre Aleksandr viene nominato parroco della cattedrale di Torzhk dedicata alla Trasfigurazione del Signore. Anche questa viene chiusa dai comunisti nel 1931. Padre Aleksandr passa alla chiesa di S. Nicola nella stessa città, ma è destino di padre Aleksandr far esperienza che su questa terra ‘non abbiamo stabile dimora’ come ci ricorda S. Paolo. Questa volta però non sono i comunisti a sottrargli la chiesa, ma i preti ortodossi filocomunisti, gli ‘innovatori’, i cattocomunisti ortodossi scismatici, Nel marzo 1937, proprio nell’infierire della persecuzioni, c’è sempre qualcuno fra i cristiani che sente il dovere morale di collaborare con i compagni per la pace del mondo e la distruzione della Chiesa.
Il 24 ottobre 1937 a denunciare il parroco Aleksandr di antisovietismo è proprio il diacono Akeksandr Jakimanskij che per dimostrare la mentalità monarchica del parroco ricorda che durante una predica aveva parlato bene del re David. Il 21 novembre 1937 padre Aleksandr viene arrestato assieme allo starosta della parrocchia Pavel Vasil’evich. A confermare le attività controrivoluzionarie di padre Aleksandr, oltre al diacono, c’è anche un sacerdote, padre Nikolaj Uspenskij. Durante l’interrogatorio padre Aleksandr si dichiara innocente, ma non pronuncia nessuna parola contro i confratelli ‘compagni’. Certamente nel tradimento dei fratelli c’è anche da tener conto della malizia dei compagni che sapevano come convincere le proprie vittime, ma non possiamo non pensare al dolore immenso di padre Aleksandr di dover constatare di essere tradito dai suoi, come Cristo sulla Croce.
Il 1 dicembre 1937 il tribunale della Trojka condanna padre Aleksandr e lo starosta Pavel Kuzovkov alla fucilazione e il laico ortodosso Nikolaj Kopninskij a otto anni di lager. Padre Aleksandr Vershinskij viene fucilato l’8 dicembre 1937 nel poligono di Butovo (Mosca) e seppellito in fossa comune. Sempre a Butovo.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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www.culturacattolica.it
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