Aleksandr Volkov nasce a Narva (Estonia) dove il padre Pavlin era parroco della chiesa della Dormizione della Madre di Dio. Compiuti gli studi al seminario della città passa a Pietroburgo per insegnare religione in diversi istituti. Qui nel 1904 viene ordinato sacerdote e destinato al servizio della chiesa di S. Sergio presso un ricovero di ragazzi. Dopo appena tre anni gli muore il padre ed è chiamato a sostituirlo nella chiesa dove il padre aveva celebrato per 47anni.
Dopo il colpo di stato dell’ottobre 1917, la situazione dell’Estonia non è dissimile da quella della Russia. Già alla fine del novembre 1917 l’esercito tedesco che occupava l’Estonia viene allontanato dalle brigate rosse e al suo posto viene instaurata “la dittatura del proletariato”, o meglio, la dittatura dei rossi. I rappresentanti del nuovo potere, fra le altre poco umane preoccupazioni, hanno anche quella di purificare l’ambiente dal “veleno religioso”.
Il 10 dicembre 1918 il Soviet Supremo della “comune operaia estone” emana un decreto che suona: “I preti di tutte le confessioni, essendo predicatori di una dottrina falsa, sono dichiarati controrivoluzionari e di conseguenza nemici del popolo lavoratore e quindi viene proibito a loro la permanenza nei confini dell’Estonia”. Dopo due giorni viene emanata una nuova disposizione che proibisce ogni funzione religiosa. Il 30 dicembre con un altro decreto tutti gli edifici appartenenti a qualsiasi associazione religiosa vengono espropriati e diventano proprietà del popolo lavoratore (meglio dei capi del popolo lavoratore). In base alle norme riferite tutti i sacerdoti di Narva vengono arrestati ed in seguito deportati. Soltanto tre riescono a sfuggire la deportazione, padre Aleksandr Volkov e padre Dmitrij Chistoserdov, che vengono fucilati e padre padre Vladimi Bezhanickij a cui viene permesso di rimanere in città per scavare le fosse dei fucilati. Muore impazzito dopo pochi giorni.
Padre Aleksandr Volkov è accusato di ‘monarchismo’, senz’altra specificazione. Padre Dmitrij Chistoserdob condannato alla pena capitale per disposizione superiore.
Ambedue i sacerdoti vengono fucilati il 26 dicembre 1918 nei pressi della città di Narva.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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