Il vescovo Antonij (al secolo Vasilij Aleksandrovic Pankeev) nasce il 1 gennaio 1892 nel villaggio Sadov, governatorato di Cherson. Nel 1912, terminati gli studi al seminario teologico di Odessa, entra nell’Accademia teologica di Kiev e poi di Pietrograd dove sceglie la vita monastica. Il 24 maggio 1915 è ordinato sacerdote. Subito dopo l’ordinazione viene mandato al fronte come cappella militare. Terminata la guerra viene mandato ad isegnare all’Accademia teologica di Odessa dove rimane fino al 1920 quando l’Accademia viene chiusa dai rossi.
Nel giugno 1923 il monaco Antonij viene convocato dal vescovo ‘innovatore’ scismatico Evlokij (Meserskij) che gli propone di ordinarlo immediatamente vescovo. Padre Antonij cede alle pressioni del vescovo innovatore e il giorno dopo viene consacrato vescovo. Rimane vescovo innovatore per circa un anno e poi chiede di rientrare nella Chiesa Madre. Il 27 agosto il Patriarca Tichon lo designa vicario della diocesi di Elisabetgrad e dopo pochi mesi ordinario nella diocesi di Char’kov.
Nel 1926 il vescovo Antonij viene arrestato e condannato a tre anni di lager da scontare sulle isole Solovki. Nel 1929 ha un supplemento di pena: tre anni di confino nella città di Enisejsk. Ritornato dal confino il metropolita Sergij luogotenente del Patriarca gli assegna la cattedra della diocesi di Belgorodsk. Non sono passati neppure due anni e il 25 febbraio 1935 il vescovo Antonij viene nuovamente arrestato. Durante il processo il vescovo risponde con franchezza confutando tutte le accuse mossegli. Tutto è inutile. L’11 settembre 1935 viene condannato a dieci anni di lager. Il 1 giugno 1938 è fucilato in lager.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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www.culturacattolica.it
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