Dimitrij Troickij nacque il 20 luglio 1905, ultimo di quattro fratelli, tutti sacerdoti, nella città di Kashine dove frequentò il seminario diocesano fino al 1921, anno in cui venne chiuso per opera dei bolscevichi. I fratelli (il padre a quel tempo era già morto) lo aiutarono a terminare gli studi, così poté essere ordinato sacerdote nel 1927 alla giovane età di 22 anni e prestar servizio nel villaggio Pereter’e. Si mostrò fin dall’inizio un sacerdote zelante: predicava in ogni celebrazione, pratica non abituale nella tradizione bizantina e per niente raccomandabile durante il potere sovietico. La vita spirituale nel villaggio si ridesta fra l’entusiasmo dei fedeli e il malumore dei compagni. Di conseguenza, padre Dimitrij nel 1930 viene condannato a tre anni di lager che sconta nei lavori forzati per costruire il tanto famoso, quanto inutile, canale del Mar Bianco. Scontata la pena ritorna a lavorare a Pereter’e, per nulla cambiato dal ‘lavoro educativo’ del lager.
Nel 1936 viene nuovamente arrestato e condannato a sei mesi di prigione per mancata registrazione di residenza agli uffici comunali. Padre Dimitrij protesta e riesce a vincere la causa. Viene liberato. Ma i tempi erano troppo tristi per sperare di poter vivere ancora a lungo in libertà. Di quest’ultimo anno di libertà ci sono rimasti stralci di alcune prediche di padre Dimitrij che depongono per la pericolosità sociale dell’elemento.
Prima domenica di quaresima del 1936: “Che cosa possiamo ricambiarti, Gesù dolcissimo, per tutto quello che tu ci hai donato? Con quale amore possiamo ricambiare il tuo amore? Inchiniamoci alla Croce del Salvatore, accostiamoci con il cuore al suo costato trafitto ed Egli ci dirà: ‘Donami, figlio, il tuo cuore. Per te ho sofferto, per te ho sopportato ingiurie, sputi e schiaffi. Per te sono stato inchiodato sulla Croce, Tu mi hai crocifisso con i tuoi peccati. Ora ascoltami. La mia prima parola al mondo è stata: ‘convertitevi’. Questa parola è anche l’ultima, per tutti i tempi e per tutti i popoli. ‘Se non vi convertirete perirete’. Il mio corpo e la mia carne vi sono stati dati come strumenti di purificazione dei vostri peccati e per la vita eterna’. Rispondiamo, cari fratelli e sorelle, con tutta la nostra disponibilità e convertiamoci seriamente, prima che non sia troppo tardi. Diciamo a Cristo crocifisso, non solo a parole, ma con tutto il cuore: “Pronto è il mio cuore, o Dio, pronto è il mio cuore”. Qualsiasi Persona tu sia, in qualsiasi professione ed età, convertiti”.
“Pietro, dopo aver pianto sul suo peccato, rivoltosi a Cristo, ottenne un posto alla destra di Cristo nel Regno dei cieli. La donna adultera, dopo aver lavato con le lacrime i piedi di Cristo e asciugati con i suoi cappelli, è stata introdotta nella dimora di Dio. Il figliol prodigo e il pubblicano, pentiti, sono stati introdotti nella casa celeste di Cristo. Il saggio ladrone pentito nell’ultima ora, è stato fatto degno del paradiso”.
“E’ possibile che Dio misericordioso, che ha amato talmente il genere umano da consegnare il suo Figlio Unigenito alle sofferenze della Croce e alla morte per la salvezza di noi peccatori, abbandoni anche l’ultima ed indegna sua creatura? Il Signore non può desiderare il male a nessuno, perché Egli è buono. Noi tutti siamo suoi figli amati, redenti a caro prezzo dal Sangue del Figlio.
Se noi viviamo in Dio, se camminiamo alla sua ombra, ricordando sempre che ci troviamo sotto la protezione della sua benevola Provvidenza, allora possiamo essere certi che il Signore dirigerà a nostro bene tutte le situazione della vita”.
Il materiale per condannare padre Dimitrij era più che sufficiente. Lo riconobbe anche il giudice: “Dmitrij Troickij, per le sue convinzioni, è un perfetto clericale controrivoluzionario, con tutte le fibre della sua coscienza e della sua attività è contrario all’edificazione del socialismo”.
Il processo si svolse secondo i canoni della farsa comunista, purtroppo tragica. Padre Dimitrij con molta serenità ed altrettanta fierezza si dichiarò innocente.
Il 1 novembre 1937 venne condannato alla fucilazione.
Il 3 novembre padre Dimitrij Troickij venne fucilato.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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