Ekaterina Cherkasova nasce il 4 dicembre 1892 nel villaggio Kashino, governatorato di Mosca. Nel 1915 entra nel monastero della SS. Trinità e Aleksandro - Nevskij nel villaggio di Akatovo dove vivevano circa cento monache. Quando il monastero viene chiuso nel 1922, Ekaterina si trasferisce nel villaggio Makrusha dove si erano rifugiate parecchie monache che intendevano, nel limite del possibile, osservare la regola monastica pur vivendo in appartamenti privati, impegnate in vari lavori per guadagnarsi da vivere. Erano benvolute e rispettate dalla popolazione locale che si rivolge a loro per chiedere preghiere e consigli. Purtroppo di loro, con meno rispetto, si interessa pure il partito.
Nel dicembre 1937 uno zelante attivista del partito (il partito agisce sempre su impulsi che provengono dal popolo) denuncia Ekaterina: “La Cherkasova, essendo una clericale fervente, svolge fra la popolazione della città un’attiva propaganda controrivoluzionaria alimentando uno stato d’animo disfattista e terroristico”. Il 20 gennaio 1938 la monaca Ekaterina viene arrestata e rinchiusa nella prigione dell’ NKVD nella città di Istra. Viene interrogata per cinque giorni e cinque notti consecutive durante le quali i giudici istruttori che si alternano cercano di farle sottoscrivere la propria colpevolezza e fare i nomi degli amici ‘terroristi’. Inoltre viene accusata di aver spedito dei pacchi a nemici del popolo che su trovavano nei lager. La monaca riconosce apertamente di aver aiutato i prigionieri, si dichiara innocente di tutte le altre accuse e si rifiuta di fare nomi per non compromettere gli amici.
Il 26 gennaio 1938 il tribunale della Trojka di Mosca condanna alla pena capitale la monaca Ekaterina Cherkasova. Il 5 febbraio 1938 viene fucilata nel poligono di Butovo (Mosca).
Nello stesso giorno, nello stesso poligono di Butovo viene fucilata Milica Kuvshinova. Era nato il 23 novembre 1891 nel villaggio di Ulinovka, governatorato di Poltava. Viveva da sola, ma condivideva la spiritualità e la regola monastica in comunione con un gruppo di monache che erano state allontanate dal loro monastero.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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www.culturacattolica.it
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