Il martire Gavriil Gur nasce il 24 aprile 1898 nel villaggio Ogorodniki, governatorato di Minsk. Alla morte del padre nel 1918 entra come novizio nel monastero S. Nicola, governatorato di Cheljabinsk dove rimane fino a quando il monastero viene chiuso dalle autorità sovietiche nel 1922. Per tre anni si trasferisce in Grecia sul monte Athos , poi ritorna in patria per entrare nel monastero S. Nicola di Baku. Il 4 marzo 1929 è ordinato diacono e nell’ottobre dello stesso anno sacerdote per essere parroco nella chiesa dell’Assunzione nel villaggio Levkievo, provincia di Mosca. Viene a sostituire il sacerdote Aleksandr Protopopov che aveva deposto l’abito perché, come aveva pubblicamente dichiarato: “Ho pensato che il nostro lavoro è diventato un freno che ostacola le intraprese del potere sovietico. Inoltre secondo la lettera dell’apostolo Giacomo (sic) ogni potere viene da Dio e dal momento che il potere oggi viene dal popolo, chi non si sottomette al potere non si sottomette a Dio; da questo ragionamento deduco che la religione non è che oppio.”
L’11 dicembre 1929 padre Gavriil è chiamato in giudizio per rispondere di propaganda antisovietica durante la predicazione. In realtà le due uniche prediche, tenute durante tutto il periodo di permanenza nella nuova parrocchia, sono state prese e lette alla lettera da un vecchio testo. La prima predica riguarda il martirio dei santi Varul e Romano, la seconda il Giudizio Universale. Il primo testimone a deporre contro padre Gavriil è l’apostata Protopopov il quale, pur non avendo mai messo piede in chiesa dopo che si era staccato dalla Chiesa, può garantire che le prediche avevano un carattere decisamente antisovietico e quindi “Le persone come Gur – così conclude l’appassionata denuncia – che frenano la collettivizzazione devono essere allontanate dal nostro distretto”.
Padre Gavriil chiede di poter mostrare il testo dal quale aveva letto le sue uniche due prediche. Viene esaudito. Negli atti del processo è riportato integro il testo delle due prediche scritte in periodo zarista dove ogni riferimento al periodo sovietico non può essere che fantasioso. Ma la verità della vita non è mai stata presa in considerazione dalla giustizia sovietica. Il 13 febbraio 1930 padre Gavriil è condannato a tre anni di lager.
Ritornato dal lager è destinato alla parrocchia di Rachmanovo dalla quale viene allontanato dalle autorità sovietiche, dopo breve tempo. Nella chiesa di Savinskaja Sloboda riesce a servire per un mese. Dopo altri due spostamenti il 10 giugno 1936 è costretto a lavorare in fabbrica come elettricista fino al 3 febbraio 1937 giorno in cui può essere assunto nella parrocchia del villaggio Lesincevo. Vi rimane fino al 22 giugno dello stesso anno per poi passare alla parrocchia dei SS. Pietro e Paolo nel villaggio Lytkarino. Qui finisce il suo pellegrinaggio parrocchiale.
Il 29 settembre 1937 Padre Gavriil viene arrestato. Come falso testimone viene chiamato il lettore della chiesa di Lesincevo, il quale depone: «Il monaco Gavriil è di sentimenti antisovietici. Riguardo alla nuova Costituzione si è espresso nel seguente modo: “La nuova Costituzione non ci ha portato nulla di buono. E’ stata scritta sulla carta soltanto per ingannare il popolo. La Costituzione è nuova, ma le fucilazioni sono aumentate. La nuova Costituzione non ci porta nessun vantaggio, al contrario, la persecuzione è aumentata”».
Il 17 novembre la Trojka condanna a morte padre Gavriil Gur. E’ fucilato il 19 novembre 1937 nel poligono Butovo di Mosca e sepolto in fossa comune.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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