Ioann Velikov è uno di quei sacerdoti che negli anni del “grande terrore” gli agenti del comunismo non riuscirono a fargli sottoscrivere le false colpe attribuitegli. Egli è un tipico sacerdote di campagna, semplice e laborioso, povero e dignitoso. Di lui non si sa molto, perché apparentemente la sua vita non ha nulla di straordinario. Si sa che è nato il 23 magio 1883 in un villaggio del governatorato di Novgorod; studia tre anni in una scuola parrocchiale, ma poi deve interrompere perché la povertà della famiglia paterna non gli consente di proseguire gli studi. Per 12 anni serve come salmista nel villaggi Peretno della diocesi di Novgorod. Il 1 giugno 1914 è ordinato diacono e nel 1918 sacerdote. Più per la sua bontà e diligenza nel servizio che per regolarità di studi.
Quando viene arrestato il 12 agosto 1937 era parroco nel villaggio Ostreciny, diocesi di Leningrado, per non aver pagato le tasse gravose imposte sulla chiesa e per propaganda antisovietica. Dal verbale del processo si può intuire la gravità della colpa. Depone il testimone M. Ja. D., naturalmente pagato o semplicemente spaventato: “Il prete Velikov nel suo lavoro si mostrava molto convinto e faceva di tutto per attirare in chiesa sia i credenti che i cittadini … predicava durante tutte funzioni e perfino inculcava nei fedeli la Sacra Scrittura … Per quanto mi è noto lottava con tutte le sue forze per rafforza l’influsso della chiesa sulla popolazione … Invitava la popolazione a frequentare più attivamente le funzioni religiose.
Giudice istruttore: “Perché lei è stato condannato nel 1932?” Risposta: “Per aver detto durante una predica che la scuola sovietica combatte contro Dio”. L’influsso ‘devastante’ di padre Ioann sulla popolazione agricola si mostrava evidente soprattutto durante le festività religiose. “Durante la raccolta i kolchosiani abbandonavano il lavoro per andare in chiesa” Che può dire a proposito? Risposta: “Riconosco che nelle mie prediche e nel parlare con i contadini credenti li invitavo caldamente a frequentare tutti i riti religiosi e a frequentare regolarmente la chiesa senza badare al lavoro nel kolchoz”. Giudice: “Quando i contadini si riunivano in casa sua di che cosa parlavate?” Risposta: “Si parlava della dura vita nel kolchoz; che i contadini venivano pagati poco; spesso ero io stesso a domandare della loro vita”.
Il 4 settembre 1937 padre Ioann Velikov è condannato sbrigativamente dal tribunale della trojka alla pena capitale viene fucilato e quindi fucilato nella periferia di Leningrado.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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