Nacque il 7 gennaio 1858 nel villaggio di Jarensk, governatorato di Tver. Venne ordinato sacerdote nel 1907 e assegnato alla parrocchia di Dymcevo dove rimase fino al giorno del suo arresto. Per costringerlo ad abbandonare il paese, il presidente del kolchoz il 25 marzo 1936 fece strappare tutti gli infissi delle finestra della abitazione del sacerdote. Se non voleva morir di freddo avrebbe dovuto andarsene. Ma l’espediente non portò il frutto desiderato, anche perché tutta la popolazione del villaggio protestò e si schierò in difesa del loro parroco. Allora padre Michail venne arrestato con l’accusa di aver sommosso la popolazione contro il governo sovietico.
Il 10 agosto venne condannato alla fucilazione. Infermo, incapace di muoversi la fucilazione viene procrastinata a quando il prigioniero sarà in grado di muoversi, il quale pensa bene di morire in cella il 13 settembre 1937, quattro mesi prima di compiere gli 80 anni.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
|
|
www.culturacattolica.it
|
|