Nikolaj Petrovich Kuligin nasce nel 1870 nel villaggio Posolodino, governatorato di Pietroburgo. Nel 1884 entra nell’Accademia teologica di Pietroburgo che termina nel 1896 difendendo la tesi “La concezione morale di S. Basilio il Grande”. Ordinato sacerdote va a sostituire il proprio padre che era parroco nel paese natale. Nel 1902 è chiamato nella chiesa di Santo Spirito di Pietroburgo, ma l’aria turbolenta che preannunciava la rivoluzione fallita del 1905, e in genere la confusione che dominava nella città non è confacente al suo spirito che è rimasto campagnolo. Il 5 febbraio 1905 chiede ed ottiene di essere trasferito in campagna e precisamente nel villaggio Rybaskoe alla chiesa della Protezione della Madre di Dio dove rimarrà fino all’arresto del 1937. Qui la vita è più pacifica, ma non del tutto tranquilla. A parte la famiglia numerosa (nove figli), oltre agli impegni della parrocchia ci sono due scuole che padre Nikolaj dirige e dove insegna la religione. C’è anche da tener conto della lotta contro le autorità comuniste per difendere la chiesa. Nonostante tutti gli sforzi del parroco e dei parrocchiani, la chiesa sarà chiusa, assieme alle due scuole parrocchiali, poco tempo prima del suo arresto.
Padre Nikolaj è arrestato il 26 giugno 1937, accusato, come al solito, di propaganda antisovietica. Nel primo interrogatorio, che avviene una settimana dopo il suo arresto, padre Nikolaj si limita a dichiarare falsa l’accusa. Dopo una settimana il secondo interrogatorio: “Secondo l’inchiesta risulta che lei in chiesa, durante la predicazione, ha svolto propaganda controrivoluzionaria diretta contro il governo sovietico. Il tribunale esige (!) che lei riconosca sinceramente la sua colpa”. Padre Nikolaj: “In chiesa non ho fatto nessuna propaganda controrivoluzionaria”. Il 14 luglio ha luogo il terzo interrogatorio durante il quale si leggono le deposizioni di due testimoni contro padre Nikolaj. Uno dei due è una donna, una vecchia signora che per 32 anni aveva gratuitamente prestato i suoi servizi nella chiesa di padre Nikolaj. I testimoni non sono presenti e P. Nikolaj si limita a dichiarare: “Contesto assolutamente le accuse dei due testimoni”. La prolungata detenzione in prigione prima della condanna a morte significa che i tentativi di piegare il padre a dichiararsi colpevole sono falliti. La trojka che in pochi minuti pronuncia la sentenza di morte non ha bisogno di prove, ma pretende con tutti mezzi che l’imputato si riconosca colpevole e faccia i nomi di altri nemici del popolo.
Padre Nikolaj Kuligin viene fucilato il 14 ottobre 1937 nel giorno della festa della Protezione della Madre di Dio, festa cui era dedicata la sua chiesa.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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