Il martire Sergij nasce il 5 settembre 1880 nel villaggio Burino, governatorato di Kaluga. Nel 1901 entra nel seminario teologico di Kaluga, dove trova un ambiente, a dir poco, per nulla edificante. Causa i disordini il rettore in pochi anni è cambiato due volte senza per questo ottenere un minimo di disciplina. L’aria che tira, naturalmente (naturale per i tempi che correvano) è di sinistra. I seminaristi si riuniscono non tanto per pregare, quanto per discutere sulla via migliore al socialismo. Era normale marinare le lezioni per ritrovarsi nei boschi, nella clandestinità per sognare (in casi estremi anche organizzare) ingenui piani rivoluzionari. Per tutto il tempo degli studi Sergij viene educato al pathos della rivoluzione. Non passa neppure un anno dal termine degli studi e Sergij, assieme ad un gruppo di seminaristi si iscrive al partito dei ‘Socialisti rivoluzionari’, un partito che sarà condannato perfino da Lenin (personaggio per niente tenero nell’eliminare i nemici) per eccessivo sinistrismo. Insegna in una scuola parrocchiale e approfitta della sua posizione per indottrinare docenti ed alunni nello spirito rivoluzionario. Cerca di promuovere una cellula di ‘socialisti rivoluzionari insegnanti’, ma sembra che in questo ambiente abbia trovato delle difficoltà di comprensione. Rivolge allora la sua principale attività propagandista fra i contadini. Fra i vari metodi di indottrinamento Sergij sa ben usare anche spettacoli ‘progressisti’. Durante uno di questi, forse eccessivamente spinto per la mentalità del popolo contadino nasce prima un contradditorio animato e poi una mischia violenta. Interviene la polizia e arresta il colpevole principale, Sergij. Inizia il processo, ma viene sospeso, perché anche fra la polizia Sergij ha un suo sostenitore che sa insabbiare la pratica.
Non conosciamo le cause della crisi spirituale dell’ardente socialista rivoluzionario, ma sta di fatto che da questo momento Sergij incomincia a cambiare mentalità. Non è un caso raro. Come lui non sono pochi gli uomini di sinistra che cambiano bandiera. Come Sergej Bulgakov (eminente economista marxista, che per primo traduce “Il Capitale “ di Max in russo e diventerà uno dei più famosi teologi ortodossi) anche Sergij decide di farsi prete. Viene ordinato nel 1907, nel 1908 esce dal partito socialista rivoluzionario e l,a stessa passione ardente che prima riservava per la rivoluzione, ora è per Cristo e la Chiesa.
Il 15 agosto 1937 padre Sergij viene arrestato. La devozione che il popolo credente per il proprio parroco si manifesta nei pacchi di alimenti che gli fanno arrivare in prigione e che lui distribuisce in gran parte ai compagni di sventura. Il passato rivoluzionario non giova a sottrarlo al destino comune dei condannati nel 1937. Il 20 ottobre è condannato alla pena capitale e il 1 novembre 1937 padre Sergij Pokrovskij viene fucilato e sepolto in fossa comune.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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www.culturacattolica.it
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