Ivan Ivanovich Vasil’ev nacque il 12 giugno 1876 nel villaggio Malaja Kiselenka governatorato di Tver in una famiglia contadina. Nel 1898 termina gli studi teologici nel seminario di Tver e dopo tre anni viene ordinato sacerdote edestinato alla parrocchia di Osipovo dove rimase senza particolari difficoltà, godendo della stima dei fedeli, fino al 1928. Nello stesso anno viene trasferito nel villaggio Talozhn’ sempre nella diocesi di Tver.
Nel 1929 le autorità comuniste propongono a padre Giovanni di trasportare in inverno alcune feste estive che, secondo loro, sottraevano ai lavori dei campi i kolkhoziani quando più necessaria era la loro presenza. Padre Giovanni si rifiuta di eseguire l’ordine anche perché non era di sua competenza. In risposta i comunisti impongono che venga chiusa la chiesa. La reazione dei fedeli è tale che i comunisti sono costretti a cambiare tattica. Una tattica già stagionata: si impone una tassazione altissima all’edificio della chiesa e si proibisce al sacerdote di raccogliere denaro visitando le case del villaggio. Padre Giovani alla fine della Divina Liturgia annuncia che la chiesa dovrà essere chiusa causa l’esosa tassazione. Nel giro di poche ore, al di là di ogni previsione, i fedeli riescono a raccogliere la somma richiesta. Per il momento la chiesa resta chiusa. Purtroppo solo per qualche mese.
L’11 marzo 1931 p. Giovanni viene arrestato assieme ad altri cinque parrocchiani collaboratori stretti del sacerdote. Come al solito tutti sono accusati di propaganda antisovietica. Tutti respingono l’accusa, ma per il tribunale sovietico questo non ha importanza, come non ha importanza che l’accusa debba essere confermata con dei fatti.
Il 18 giugno 1931 padre Ioann è condannato a cinque anni d’esilio in Kazakistam, come pure il presidente del consiglio parrocchiale Antonij Kuz’min; Simeon Tuebanslij e Ilarion Jakovlev a tre anni di confino.
Scontata la pena padre Ioann può ritornare a metà dell’anno 1936 nella diocesi di Tver e prender servizio non più nella parrocchia di prima perché, nel frattempo la chiesa era stata chiusa, e la comunità dei fedeli dispersa, ma nel villaggio agricolo Jakonovo. Lavora con lo zelo e la serenità di sempre. A chi gli domanda se l’esilio era stato pesante rispondeva che in ogni situazione si può essere felici quando si gode della compagnia di Cristo.
Il 5 agosto 1937 il presidente del kolchos, su pressione dell’NKVD denuncia padre Jooann di propaganda antisovietica fra la popolazione. Nello stesso giorno il sacerdote viene arrestato e rinchiuso nella prigione di Tver. Il 29 settembre viene condannato dalla Trojka e il 1 ottobre 1937 padre Ioann Vasil’ev viene fucilato.
Autore: Padre Romano Scalfi
Fonte:
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