Il beato Zanetto de’ Ruffini vissuto nel XV secolo. Sappiamo che era originario di Verona e che sopra il refettorio dei gesuati sopra il Teatro Romano di Verona c’era un’iscrizione che presentava un certo Giannetto, ovvero fra Zanetto de’ Ruffini quale beato tra i primi eremiti di quel monastero.
Nella stessa iscrizione viene ricordato come il 13 agosto 1493, il doge Nicolò Marcello volle essere coronato per mano del beato Gerolamo Scardena o Scardenone, veneziano e superiore della casa dei Gesuati di Venezia e del beato Zanetto veronese, superiore della casa di Verona. I due beati imposero al doge la berretta o pileo dogale.
Il beato Zanetto de’ Ruffini era molto devoto di San Zeno, e per questo fu citato da Marco di Sant’Agata nel prologo della sua traduzione della leggenda di San Zeno che afferma di aver scritto il testo “ad preghiere et istantia del venerabile religioso frate Zanetto del ordine deli Jesuati”.
Divenne superiore della casa di Verona il 24 settembre 1467 e superiore a Venezia nel 1471, dopo il beato Scardena, è ricordato anche quale visitatore di alcune case dei Gesuati.
Il beato Zanetto era raffigurato tra i beati del suo ordine in un pinto del refettorio di San Bartolomeo in monte al Teatro Romandi Verona.
Le poche vicende biografiche che lo riguardano recentemente sono state riportare nel testo “Verona agiografica” di mons. Dario Cervato. Non abbiamo alcuna data in cui si ricordava la memoria del beato Zanetto de’ Ruffini.
Autore: Mauro Bonato
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