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Servo di Dio Jacques Perbet Sacerdote e martire
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Recharinges, Francia, 28 giugno 1732 – Blavozy, Francia, 28 aprile 1794
Jacques Perbet nacque il 28 giugno 1732 a Recharinges, in Alta Loira. Studiò presso il Seminario Maggiore di Le Puy-en-Velay., Dopo l’ordinazione sacerdotale fu vicario a Chambon-sur-Lignon, poi a Saint-Just-près-de-Chomelix. Il 2 dicembre 1771 fu nominato cappellano di Queyrières. Rifiutò di prestare il giuramento di fedeltà alla Costituzione civile del clero, per cui venne denunciato. Per esercitare il ministero sacerdotale dovette nascondersi, ma il 25 aprile 1794 fu arrestato da un drappello della Guardia Nazionale, i cui membri intendevano vendicarsi per essersi fatti sfuggire un altro prigioniero. L’abbé Perbet venne fucilato con un ulteriore prigioniero il 28 aprile 1794, a Blavozy; aveva sessantaquattro anni. È stato inserito in un gruppo di ventiquattro fedeli della diocesi di Le Puy-en-Velay, uccisi durante il periodo del Grande Terrore della Rivoluzione francese. Il processo diocesano sul loro presunto martirio in odio alla fede è stato aperto il 7 agosto 2019.
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Jacques Perbet nacque il 28 giugno 1732. Fu battezzato il 30 giugno nella chiesa di Recharinges, presso Araules, in Alta Loira. Al termine degli studi nel Seminario Maggiore di Le Puy-en-Velay venne ordinato sacerdote; secondo i documenti di famiglia, avvenne nella primavera del 1763.
Dopo l’ordinazione fu vicario a Chambon-sur-Lignon, poi a Saint-Just-près-de-Chomelix. Il 2 dicembre 1771 fu nominato cappellano di Queyrières, che dipendeva dalla parrocchia del paese di Saint-Hostien.
Rifiutò di prestare il giuramento di fedeltà alla Costituzione civile del clero, fatto che gli valse la denuncia come «prete, aristocratico, fanatico e pericoloso». Dovette quindi nascondersi per esercitare il ministero.
Il 25 aprile 1794 fu arrestato da una pattuglia della Guardia Nazionale, alla ricerca di un noto realista controrivoluzionario che alcuni loro amici si erano fatti scappare la sera prima. Per vendicarsi di quella delusione, misero le mani sull’abbé Perbet, che aveva sessantadue anni. Gl’inflissero i peggiori trattamenti, coprirono d’insulti e di percosse.
Decisero di metterlo a morte, insieme a un altro dei loro prigionieri, sulla via del trasferimento verso la città di Le Puy-en-Velay. Il 28 aprile 1794, il sacerdote e l’altro prigioniero vennero fucilati a Blavozy. I loro corpi furono seppelliti in fretta nello stesso luogo dell’esecuzione. Il 13 novembre 1802 vennero riesumati: quelli che vennero riconosciuti come i resti dell’abbé Perbet vennero traslati in una cappella laterale della chiesa di Saint-Pierre-Eynac.
I membri della Guardia Nazionale che avevano assassinato l’abbé Perbet vennero portati in tribunale: i fatti vennero riconosciuti, ma non la responsabilità dei colpevoli.
L’abbé Perbet è stato inserito in un gruppo di ventiquattro fedeli della diocesi di Le Puy-en-Velay, uccisi durante il periodo del Grande Terrore della Rivoluzione francese. Il processo diocesano sul loro presunto martirio in odio alla fede è stato aperto il 7 agosto 2019.
Autore: Emilia Flocchini
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