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Servo di Dio Jean Baptiste Abeillon Sacerdote e martire
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Montmoulard, Francia, 16 ottobre 1720 – Le Puy-en-Velay, Francia, 17 giugno 1794
Jean Baptiste Abeillon nacque il 16 ottobre 1720 a Montmoulard, presso Coucouron, nel dipartimento dell’Ardéche. A diciannove anni entrò nel Seminario Maggiore di Viviers. Fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1744. Nominato parroco di Arlempdes nella diocesi di Le Puy-en-Velay, nel 1782, si dimise dall’incarico, affidandolo a suo fratello Pierre; rimase però in parrocchia come vicario. Entrambi i fratelli prestarono giuramento di fedeltà alla Costituzione civile del clero, ma dopo quattro domeniche ritrattarono pubblicamente e solennemente, di fronte ai loro parrocchiani. L’11 giugno 1794, l’abbé Jean Baptiste fu arrestato a Montmoulard e incarcerato a Le Puy-en-Velay. Il 16 giugno fu giudicato dal Tribunale Criminale e condannato alla pena capitale. Fu ghigliottinato il giorno seguente, in place du Martouret a Le Puy-en-Velay. Prima di lui erano saliti al patibolo un altro sacerdote, l’abbé François Mourier, e quanti l’avevano ospitato e curato in casa del contadino Barthélemy Best, lui compreso. Furono inseriti in un gruppo di ventiquattro fedeli della diocesi di Le Puy-en-Velay uccisi durante il periodo del Grande Terrore della Rivoluzione francese. Il processo diocesano sul loro presunto martirio in odio alla fede venne aperto il 7 agosto 2019.
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Jean Baptiste Abeillon nacque il 16 ottobre 1720 a Montmoulard, presso Coucouron, nel dipartimento dell’Ardéche. Fu battezzato il giorno seguente nella chiesa del suo paese. Era il maggiore di sei figli, dei quali i tre maschi divennero sacerdoti.
A diciannove anni entrò nel Seminario Maggiore di Viviers. Fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1744 dal vescovo di Viviers. Nominato parroco di Arlempdes nella diocesi di Le Puy-en-Velay, nel 1782, si dimise dall’incarico, affidandolo a suo fratello Pierre; rimase però in parrocchia come vicario.
Entrambi i fratelli prestarono giuramento di fedeltà alla Costituzione civile del clero a cui il governo francese, dopo la caduta della monarchia, obbligava sacerdoti e vescovi. Tuttavia, quattro domeniche dopo, alla presenza dei loro parrocchiani, ritrattarono solennemente e domandarono loro perdono. Continuarono il ministero nonostante la presenza di un “parroco intruso”.
L’11 giugno 1794, l’abbé Jean Baptiste fu arrestato a Montmoulard e incarcerato a Le Puy-en-Velay. Il 16 giugno fu giudicato dal Tribunale Criminale e condannato alla pena capitale. Fu ghigliottinato il giorno seguente, in place du Martouret a Le Puy-en-Velay.
Prima di lui erano saliti sul patibolo un altro sacerdote, l’abbé François Mourier, i membri della famiglia che l’aveva ospitato (il contadino Barthélemy Best, sua moglie Marie-Anne Roche e sua sorella Marie), più suor Marie-Anne Garnier e Jeanne Marie Aubert, che avevano collaborato alla sua cura.
Il 7 agosto 2019 la diocesi di Le Puy-en-Velay aprì il processo diocesano sul presunto martirio di ventiquattro suoi fedeli, uomini e donne, membri del clero, religiose, laici e laiche, compresi l’abbé Abeillon e i suoi sei compagni, dei quali non si era mai persa la memoria né la fama di santità.
Autore: Emilia Flocchini
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