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1872 - Ekaterinburg, Russia, 17 luglio 1918
Tutti ormai conoscono la tragica vicenda che segnò la fine della famiglia Romanov, quando l’ultimo zar russo ed i suoi più stretti familiari furono barbaramente uccisi. In quella notte tra il 16 ed il 17 luglio 1918 si unirono a questa triste fine anche quattro loro servitori presso la corte imperiale, che con loro erano stati deportati ad Ekaterinburg. Tra essi troviamo il fante Ivan Kharitonov. Nato nel 1872, seguì dunque la famiglia Romanov nel calvario che li portò alla morte. Il 19 ottobre 1981 tutti questi martiri sono stati canonizzati dalla Chiesa Ortodossa Russa all’Estero, mentre il Patriarcato di Mosca nel 2000 si limitò a dichiarare santi solo Nicola II ed i suoi familiari, ma non i servitori. Ad onor del vero nel 1981 la Chiesa Ortodossa Russa all’Estero non redasse un elenco dei personaggi canonizzati, bensì si intesero canonizzate genericamente tutte le vittime del comunismo in Russia. Sta di fatto che Ivan Kharitonov e gli altri membri della corte morti martiri sono abitualmente ritratti nelle icone con tanto di aureola.
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