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Sant' Ivan Konstantinovic Romanov Principe di Russia, martire
Festa:
18 luglio (Chiese Orientali)
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San Pietroburgo, Russia, 5 luglio 1886 – Alapaevsk, Siberia, Russia, 18 luglio 1918
Il principe russo Ivan Konstantinovich, figlio del Granduca Konstantin Konstantinovich e di Elizaveta Mavrikievna di Sassonia-Altenburg, nato a San Pietroburgo il 5 luglio 1886, rimase anch’egli coinvolto nella tragica sorte subita dalla famiglia imperiale russa durante la rivoluzione bolscevica. La notte tra il 16 ed il 17 luglio 1918, come è ben noto, era già toccata una tragica sorte allo zar Nicola II, ai suoi familiari ed alcuni membri della corte, sterminati presso Ekaterinburg. Il giorno 18 luglio furono invece altri loro cugini a patire di morte atroce, gettati in un pozzo: tra questi, insieme ad Elisabetta Fedorovna ed alla consorella Varvara Jakovleva, troviamo appunto il granduca Ivan. Il 19 ottobre 1981 la Chiesa Ortodossa Russa all’Estero officiò la loro canonizzazione e nella grande icona dipinta per l’occasione figura infatti anche Sant’Ivan Konstantinovic. Il Patriarcato di Mosca, nel 2000, non inserì invece i principi Romanov uccisi in data 18 luglio 1918 tra i personaggi oggetto di glorificazione.
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Il principe Ivan Konstantinovič Romanov era figlio maggiore del granduca Konstantin Konstantinovič e della granduchessa Elizaveta Mavrikievna.
Alla sua nascita era granduca e Altezza Imperiale, ma solo nove giorni dopo un ukase del cugino di suo padre, l'imperatore Alessandro III di Russia, lo privò del titolo riformando la Legge di Famiglia, in modo da limitare il titolo di granduca solo a coloro che avevano per padre, nonno o zio l'imperatore: divenne così Principe di Russia con il trattamento di Altezza.
Persona descritta dai contemporanei come delicato e religioso, in un primo tempo pensò di diventare un monaco ortodosso, ma si innamorò della bella principessa Elena di Serbia. Si sposarono il 2 settembre 1911 e la sposa prese il nome di Elena Petrovna di Russia. Coppia molto felice, ebbero due figli: il principe Vsevolod Ivanovič (20 gennaio 1914 - 18 giugno 1973) e la principessa Caterina Ivanovna (12 luglio 1915 - 13 marzo 2007), che fu l'ultimo membro della famiglia imperiale a nascere prima della caduta della dinastia e divenne l'ultimo incontestato membro appartenente alla Casa Imperiale.
Il principe Ivan combatté durante la Prima guerra mondiale, venne decorato e si trovava al fronte durante la Rivoluzione di Febbraio. Dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi, il 4 aprile 1918 fu arrestato ed esiliato negli Urali. Il 18 luglio dello stesso anno, ad Alapaevsk, fu crudelmente giustiziato insieme alla zia Elizaveta Fëdorovna, allo zio granduca Sergej Michailovič, ai suoi fratelli principi Konstantin Konstantinovič e Igor' Konstantinovič, al cugino Vladimir Pavlovič Paley, a Fëdor Remez (segretario del granduca) ed a Varvara Jakovleva, una suora del convento di Mosca, compagna di Elizaveta Fëdorovna. Furono tutti portati all'interno della foresta presso una miniera abbandonata, bastonati e lasciati agonizzanti al suo interno. I loro corpi, recuperati dall'Armata Bianca, furono dopo mesi sepolti nel cimitero ortodosso di Pechino, andato poi distrutto durante la Rivoluzione Culturale.
Sua madre la granduchessa Elizaveta Mavrikievna, sua sorella Vera Konstantinovna e sua moglie riuscirono a fuggire dalla Russia nell'aprile del 1919, grazie all'aiuto del re di Norvegia. Sua figlia Caterina sposò Ruggero, marchese Farace di Villaforesta, visse a lungo in Argentina e a Montevideo, dove morì novantenne. La sorella Vera morì a New York nel 2002, a quasi cento anni.
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